Il saggio analizza la sezione finale dei "Paradossi" di Ortensio Lando, e cioè i «paradossi» XXVII, XXIX e XXX (rispettivamente contro Boccaccio, Aristotele e Cicerone). L’intento è quello di mostrare che si tratta di testi ‘militanti’ con cui l’autore entra nel vivo di questioni largamente dibattute in quegli anni, partendo dalla convinzione che insistere troppo e solo sugli elementi stravaganti e bizzarri della scrittura landiana possa essere fuorviante. Si vuole, dunque, sottolineare come il carattere di propaganda morale e religiosa dei «paradossi» analizzati rinvii a posizioni di fideismo scettico originatesi all’interno del sistema umanistico stesso, in una linea che affonda le sue radici nel Petrarca morale per arrivare, attraverso Leon Battista Alberti e Giovan Francesco Pico della Mirandola, a Erasmo e Agrippa.
"Contro Aristotele, Cicerone e Boccaccio: note sui 'Paradossi' di Ortensio Lando"
FIGORILLI, Maria Cristina
2008-01-01
Abstract
Il saggio analizza la sezione finale dei "Paradossi" di Ortensio Lando, e cioè i «paradossi» XXVII, XXIX e XXX (rispettivamente contro Boccaccio, Aristotele e Cicerone). L’intento è quello di mostrare che si tratta di testi ‘militanti’ con cui l’autore entra nel vivo di questioni largamente dibattute in quegli anni, partendo dalla convinzione che insistere troppo e solo sugli elementi stravaganti e bizzarri della scrittura landiana possa essere fuorviante. Si vuole, dunque, sottolineare come il carattere di propaganda morale e religiosa dei «paradossi» analizzati rinvii a posizioni di fideismo scettico originatesi all’interno del sistema umanistico stesso, in una linea che affonda le sue radici nel Petrarca morale per arrivare, attraverso Leon Battista Alberti e Giovan Francesco Pico della Mirandola, a Erasmo e Agrippa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.