Fin dalla notte dei tempi l’uomo ha “sfruttato” le risorse naturali, a volte senza riguardo per le conseguenze inferte all’eco-sistema. La rivoluzione industriale ha rappresentato un evento storico di grande rilevanza per lo sviluppo economico e il progresso tecnologico, ma al contempo ha contribuito enormemente al degrado dell’ambiente. L’Unione europea (UE), in quanto una delle regioni del mondo a più alta densità di popolazione e più elevata concentrazione industriale, genera ogni anno tonnellate di rifiuti e questa produzione non accenna a diminuire col tempo, bensì cresce a dismisura, compromettendo la salute pubblica e peggiorando la qualità della vita. La responsabilità di tale fenomeno è attribuita ad una molteplicità di attori quali le industrie, che persistono nella loro opera di distruzione dell’eco-sistema, i governi dei vari stati, che continuano ad avallare tale comportamento non volendo limitare la propria espansione economica, ed infine i consumatori, complici del degrado ecologico con le loro continue esigenze di prodotti innovativi. Dopo aver tracciato un breve excursus storico sull’evoluzione della politica ambientale europea, percorrendone le tappe salienti ed evidenziando le questioni più urgenti, le varie fasi del complesso iter legislativo in materia vengono delineate. In conclusione, l’articolo mette in evidenza le ragioni alla base della necessaria creazione e dello sviluppo di un’efficiente politica comune dell’ambiente, diretta a promuovere il ruolo dell’Unione europea come regolatore, rappresentante di tutti gli stati membri dell’UE nonché mediatore nei consessi internazionali al fine di sedare le diatribe tra i vari paesi, evitando pertanto problemi di concorrenza sleale con gravi ripercussioni nel settore occupazionale.
Verso una Politica Comune Europea dell'Ambiente? Problematiche e Prospettive,
VIOLA, Donatella Maria
2004-01-01
Abstract
Fin dalla notte dei tempi l’uomo ha “sfruttato” le risorse naturali, a volte senza riguardo per le conseguenze inferte all’eco-sistema. La rivoluzione industriale ha rappresentato un evento storico di grande rilevanza per lo sviluppo economico e il progresso tecnologico, ma al contempo ha contribuito enormemente al degrado dell’ambiente. L’Unione europea (UE), in quanto una delle regioni del mondo a più alta densità di popolazione e più elevata concentrazione industriale, genera ogni anno tonnellate di rifiuti e questa produzione non accenna a diminuire col tempo, bensì cresce a dismisura, compromettendo la salute pubblica e peggiorando la qualità della vita. La responsabilità di tale fenomeno è attribuita ad una molteplicità di attori quali le industrie, che persistono nella loro opera di distruzione dell’eco-sistema, i governi dei vari stati, che continuano ad avallare tale comportamento non volendo limitare la propria espansione economica, ed infine i consumatori, complici del degrado ecologico con le loro continue esigenze di prodotti innovativi. Dopo aver tracciato un breve excursus storico sull’evoluzione della politica ambientale europea, percorrendone le tappe salienti ed evidenziando le questioni più urgenti, le varie fasi del complesso iter legislativo in materia vengono delineate. In conclusione, l’articolo mette in evidenza le ragioni alla base della necessaria creazione e dello sviluppo di un’efficiente politica comune dell’ambiente, diretta a promuovere il ruolo dell’Unione europea come regolatore, rappresentante di tutti gli stati membri dell’UE nonché mediatore nei consessi internazionali al fine di sedare le diatribe tra i vari paesi, evitando pertanto problemi di concorrenza sleale con gravi ripercussioni nel settore occupazionale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.