György Kurtág, il maestro del piccolo gesto. Riscrittura e costruzione formale nell'Hommage à R. Sch

The goal of the article is to thoroughly explore the stylistic aspects and formal conception of the Hungarian composer in a collection of fragments coming from different sources and based on non-homogeneous materials and durations. The collection includes six movements that are all associated to Schumann's quotes. Two of these movements (movement III and V) appear to have been composed for the occasion, while the other four were put together and adapted to each other using a sort of "attachment" between the formal and stylistic components. Overcoming the opposition of who considers the six pieces as "irreconcilable fragments", the analysis – with a particular attention regarding the variation technique of the V movement and the multidimensional formal conception of the VI movement - allows the identification of aspects that the composer put in his work to unify the collection. This gives us a chance to redefine the overall form of the piece in only four movements, that show a more stable formal balance and a better proportion between their respective durations. In the conclusion, the Author underlines the importance of the performer figure during the interpretation of this work: through the knowledge of the structure of the movements and of the more detailed aspects of the singular compositional gestures, the performer "may facilitate the impression of variety or may find the superficial connections that highlight the union between the movements, focusing on the author's intention to present the collection in a strong, unitary form" (p. 101)

L'obiettivo dell'articolo è approfondire gli aspetti stilistici e la concezione formale del compositore ungherese in una raccolta costituita da frammenti provenienti da diverse fonti e basati su materiali, costituzione formale e durate non omogenee. La raccolta comprende sei movimenti tutti associati a citazioni schumaniane; due di questi movimenti (il III e il V) sembrano essere stati composti per l'occasione mentre gli altri quattro vengono riadattati operando una sorta di "avvicinamento" formale complessivo tra tutte le componenti formali e stilistiche. Superando l'opposizione di chi considera i sei pezzi frammenti tra loro inconciliabili, l'analisi permette di individuare tutti quegli aspetti che possono essere stati messi in atto dal compositore per unificare la raccolta. Nelle conclusioni l'Autore sottolinea che attraverso una conoscenza della struttura dei movimenti e degli aspetti più dettagliati dei singoli gesti compositivi gli interpreti "possono agevolare l’impressione di varietà oppure ricercare i collegamenti di superficie che agevolano l'unione dei singoli pezzi privilegiando l’intenzione dell’autore di presentare la raccolta in una forma unitaria." (p. 101)