Partendo dalle osservazioni di D.H. Green, che alla fine del suo saggio Old English ‘Dryht’-A New Suggestion auspica studi più approfonditi sulla derivazione di alcuni composti del lemma dryht, questa ricerca tenta di determinare il contesto letterario di antico inglese dryhtealdor. Questo termine, che ricorre raramente nel Corpus anglosassone, venne coniato dai primi traduttori del Vangelo per rendere latino architriclinus (Gv 2, 8-9). Lo scopo di questo lavoro è di offrire la giusta connotazione semantica di AI dryhtealdor spiegando le motivazioni che avrebbero guidato gli interpreti verso la scelta di coniare appositamente questo calco.
La traduzione di lat. Architriclinus nelle fonti anglosassoni
Donata BULOTTA
2014-01-01
Abstract
Partendo dalle osservazioni di D.H. Green, che alla fine del suo saggio Old English ‘Dryht’-A New Suggestion auspica studi più approfonditi sulla derivazione di alcuni composti del lemma dryht, questa ricerca tenta di determinare il contesto letterario di antico inglese dryhtealdor. Questo termine, che ricorre raramente nel Corpus anglosassone, venne coniato dai primi traduttori del Vangelo per rendere latino architriclinus (Gv 2, 8-9). Lo scopo di questo lavoro è di offrire la giusta connotazione semantica di AI dryhtealdor spiegando le motivazioni che avrebbero guidato gli interpreti verso la scelta di coniare appositamente questo calco.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.