Sono state analizzati i dati di luminanza del cielo misurati ad Osaka (Giappone) e ad Arcavacata di Rende (Italia) nell’arco di un anno. I dati sperimentali sono stati confrontati con i valori predetti con i modelli di Perez, di Igawa e CIE. Le migliori predizioni di luminanza assoluta, relativa e zenitale sono state ottenute con il modello CIE, ma l’uso di questo modello presuppone la conoscenza dei valori sperimentali di luminanza. Di conseguenza questo modello è realmente utile solo per la determinazione a posteriori della frequenza di occorrenza dei diversi tipi di cielo CIE nella località considerata. Se in una località non sono disponibili i dati di luminanza, ma sono noti i dati di irradianza diffusa e globale, solo con i modelli di Perez ed il modello di Igawa è possibile predire le distribuzioni di luminanza nelle varie condizioni atmosferiche. Tra questi due modelli il modello di Igawa appare il più accurato per la predizione delle luminanze assolute ed il modello di Perez per la predizione delle luminanze relative.Viene messo in evidenza come le luminanze misurate in ogni scansione, prima del loro confronto con i modelli, vadano corrette in modo che il valore di illuminamento orizzontale ottenuto per integrazione delle luminanze sulla volta celeste sia reso uguale al valore dell’illuminamento diffuso orizzontale misurato con i fotometri; viene inoltre presentata una metodologia di calcolo semiempirica per la stima degli errori dei modelli, da usare quando non è possibile correggere i valori della luminanza, per la mancanza delle misure dell’illuminamento diffuso orizzontale.
Analisi di dati sperimentali di luminanza del cielo e confronto con metodi di calcolo-Parte 1
Cucumo M;Ferraro V;KALIAKATSOS, Dimitrios;
2012-01-01
Abstract
Sono state analizzati i dati di luminanza del cielo misurati ad Osaka (Giappone) e ad Arcavacata di Rende (Italia) nell’arco di un anno. I dati sperimentali sono stati confrontati con i valori predetti con i modelli di Perez, di Igawa e CIE. Le migliori predizioni di luminanza assoluta, relativa e zenitale sono state ottenute con il modello CIE, ma l’uso di questo modello presuppone la conoscenza dei valori sperimentali di luminanza. Di conseguenza questo modello è realmente utile solo per la determinazione a posteriori della frequenza di occorrenza dei diversi tipi di cielo CIE nella località considerata. Se in una località non sono disponibili i dati di luminanza, ma sono noti i dati di irradianza diffusa e globale, solo con i modelli di Perez ed il modello di Igawa è possibile predire le distribuzioni di luminanza nelle varie condizioni atmosferiche. Tra questi due modelli il modello di Igawa appare il più accurato per la predizione delle luminanze assolute ed il modello di Perez per la predizione delle luminanze relative.Viene messo in evidenza come le luminanze misurate in ogni scansione, prima del loro confronto con i modelli, vadano corrette in modo che il valore di illuminamento orizzontale ottenuto per integrazione delle luminanze sulla volta celeste sia reso uguale al valore dell’illuminamento diffuso orizzontale misurato con i fotometri; viene inoltre presentata una metodologia di calcolo semiempirica per la stima degli errori dei modelli, da usare quando non è possibile correggere i valori della luminanza, per la mancanza delle misure dell’illuminamento diffuso orizzontale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.