Uno degli interrogativi che da sempre anima il dibattito filosofico e pedagogico riguarda la relazione tra l’io e l’altro: chi è l’io? Chi è l’altro? Come entrano in relazione?Riflettendo sull’io e sull’altro il primo pensiero è che questi sono estranei in modo reciproco che esiste, cioè, tra loro una profonda e inevitabile distanza; senza questa distanza l’io non sarebbe io e l’altro non sarebbe altro, non sarebbero, cioè, in grado di distinguersi. Ma nonostante questa distanza, necessaria tuttavia affinché l’io e l’altro entrino in contatto, affinché in un certo senso si riconoscano, l’io e l’altro sembrano essere legati da una relazione originaria, una relazione che in qualche modo (che cercheremo di spiegare nel corso della nostra analisi) li precede.
L’io e l’altro.
PERFETTI, Simona
2010-01-01
Abstract
Uno degli interrogativi che da sempre anima il dibattito filosofico e pedagogico riguarda la relazione tra l’io e l’altro: chi è l’io? Chi è l’altro? Come entrano in relazione?Riflettendo sull’io e sull’altro il primo pensiero è che questi sono estranei in modo reciproco che esiste, cioè, tra loro una profonda e inevitabile distanza; senza questa distanza l’io non sarebbe io e l’altro non sarebbe altro, non sarebbero, cioè, in grado di distinguersi. Ma nonostante questa distanza, necessaria tuttavia affinché l’io e l’altro entrino in contatto, affinché in un certo senso si riconoscano, l’io e l’altro sembrano essere legati da una relazione originaria, una relazione che in qualche modo (che cercheremo di spiegare nel corso della nostra analisi) li precede.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.