In its survey of Philip K. Dick's oeuvre, the essay focuses on the network of relations connecting his fiction to the 1960s US counterculture, interpreting one of its strongest strands as, in Bakhtinian terms, a dialogical commentary on the discourses of the oppositional cultures. Dick's roots in those movements leaves traces in his "anti-essentialist" SF, in which ethics supersedes any metaphysics, and mysticism is just another tool for the interpretation of the human. However, Dick's social and class standpoint and "structure of feeling" are different, and some of the counterculture's ideological strategies of radical individualism are critiqued and rejected.

Attraverso un'analisi diacronica, il saggio prende in considerazione l'opera di Philip K. Dick come intertesto, nella sua rete di relazione con i discorsi, le mitologie e i presupposti della controcultura degli anni Sessanta, interpretando il suo portato narrativo, in termini bachtiniani, come meditazione dialogica su di essa. Il radicamento di Dick nella corrente dei movimenti oppositivi statunitensi del suo tempo si costruisce attraverso una science fiction "anti-essenzialista" in cui l'etica ha il primato su ogni metafisica e il misticismo è uno strumento tra gli altri per interpretare l'umano. Dick, comunque, presenta le tracce di quel mondo ideologico a partire da una diversa "struttura del sentire", un punto di vista presentato anche in termini di classe che ne rifiuta alcuni degli aspetti dominanti, legati a concetti di individualismo radicale.

Dialoghi controculturali: Antieroismo e individualismo in Philip K. Dick

PROIETTI, Salvatore
2014-01-01

Abstract

In its survey of Philip K. Dick's oeuvre, the essay focuses on the network of relations connecting his fiction to the 1960s US counterculture, interpreting one of its strongest strands as, in Bakhtinian terms, a dialogical commentary on the discourses of the oppositional cultures. Dick's roots in those movements leaves traces in his "anti-essentialist" SF, in which ethics supersedes any metaphysics, and mysticism is just another tool for the interpretation of the human. However, Dick's social and class standpoint and "structure of feeling" are different, and some of the counterculture's ideological strategies of radical individualism are critiqued and rejected.
2014
Attraverso un'analisi diacronica, il saggio prende in considerazione l'opera di Philip K. Dick come intertesto, nella sua rete di relazione con i discorsi, le mitologie e i presupposti della controcultura degli anni Sessanta, interpretando il suo portato narrativo, in termini bachtiniani, come meditazione dialogica su di essa. Il radicamento di Dick nella corrente dei movimenti oppositivi statunitensi del suo tempo si costruisce attraverso una science fiction "anti-essenzialista" in cui l'etica ha il primato su ogni metafisica e il misticismo è uno strumento tra gli altri per interpretare l'umano. Dick, comunque, presenta le tracce di quel mondo ideologico a partire da una diversa "struttura del sentire", un punto di vista presentato anche in termini di classe che ne rifiuta alcuni degli aspetti dominanti, legati a concetti di individualismo radicale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/136254
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