Eimuntas Nekrosius mette in scena Ivanov di Cechov

The author recently served as assistant to the director in the staging of Chekov’s Ivanov, the first production directed by Nekrosius outside Lithuania with a company of Italian actors. This essay provides a brief report on this unique experience, a highly personal report from the viewpoint of an insider, attending directly to the techniques of the stage director and involved in the realization of the production; but also a report which seeks to express the external view of the spectator and critic. Some general remarks are offered here on the “method” and the aestethic canons that inspire the Lithuanian director, together with some information on his bakground. The essay tried to analyse the topics that recur in his performances, and to discuss more in detail some specific issues that emerged in course of tchekhovian performance.

L’autore del presente saggio ha partecipato, come assistente alla regia, alla messa in scena di Ivanov di Cechov, la prima produzione diretta da Nekrosius fuori dal suo paese, la Lituania, utilizzando una compagnia composta interamente da attori italiani. L’articolo vuole essere una testimonianza di questa esperienza, vissuta da un lato con lo sguardo interno, attento alle tecniche registiche e coinvolto nella realizzazione dello spettacolo; dall'altro con l’occhio esterno e critico dello spettatore. Parallelamente alle notizie sul percorso artistico del regista, sono qui più in generale riportate alcune riflessioni sul “metodo” e sui “luoghi” estetici che ispirano maggiormente il regista lituano. Il saggio cerca di analizzare le tematiche ricorrenti nelle sue messinscene, evidenziando in particolare alcune specifiche problematiche, emerse durante le prove dello spettacolo.