Il contributo constata la mancanza d’una nozione esplicita di ‘reale’ nella riflessione di Jacques Derrida e tenta di ricostruirla indirettamente attraverso una delle cifre più originali della sua produzione matura costituita dallo spettro. Si procede a una preliminare analisi dell’area semantica del termine e delle sue relazioni con ‘apparizione’, ‘fantasma’ e ‘revenant’ per delineare la struttura temporale dello spettro influenzata dalla fenomenologia e dalla tradizione ebraica. Il contributo intende mostrare come sia possibile rintracciare un abbozzo d’interpretazione spettrale del reale, caratterizzata da una peculiare forma d’anacronia, in “Spettri di Marx” (1993) e in alcuni scritti derridiani dedicati al cinema e alla televisione.
Fantomachie. Jacques Derrida e la spettralità del reale / Palombi, Fabrizio. - In: FATA MORGANA. - ISSN 1970-5786. - 21(2013), pp. 205-216.
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Titolo: | Fantomachie. Jacques Derrida e la spettralità del reale |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 2013 |
Rivista: | |
Citazione: | Fantomachie. Jacques Derrida e la spettralità del reale / Palombi, Fabrizio. - In: FATA MORGANA. - ISSN 1970-5786. - 21(2013), pp. 205-216. |
Handle: | http://hdl.handle.net/20.500.11770/138128 |
Appare nelle tipologie: | 1.1 Articolo in rivista |