Il saggio prende ad oggetto del suo discorso, partendo dal pensiero di Jacques Rancière, lo statuto dell'immagine come operazione-tra-immagini e sistemi di discorsività. Non esiste nessuna naturalità sensibile dell’immagine, nessuna mitica purezza. L’immagine è sempre iscrizione di un "soprasensibile" sociale nel "sensibile" naturale, determinazione di uno scarto tra la presenza e il discorso, tra una immagine e l’altra, che non la rende mai pacificamente identica a se stessa. Il saggio prende in analisi oltre ad autori quali Benjamin, Warburg, Didi-Huberman, registi come Ejzenstejn, Epstein e Godard, che ha espressamente messo in opera nelle "Histoire(s)" e teorizzato il carattere non "unitario" dell'immagine:«La base è sempre due, presentare sempre all’inizio due immagini anziché una, è questo che io chiamo l’immagine, l’immagine fatta di due».
Lo spazio-tra dell'immagine / DE GAETANO, Roberto. - In: FATA MORGANA. - ISSN 1970-5786. - 9(2009), pp. 123-141.
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Titolo: | Lo spazio-tra dell'immagine |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 2009 |
Rivista: | |
Citazione: | Lo spazio-tra dell'immagine / DE GAETANO, Roberto. - In: FATA MORGANA. - ISSN 1970-5786. - 9(2009), pp. 123-141. |
Handle: | http://hdl.handle.net/20.500.11770/138993 |
Appare nelle tipologie: | 1.1 Articolo in rivista |