L’ipotesi di questo lavoro è che il saggio di Freud sull’inconscio (1915) non sia tanto la descrizione del funzionamento della mente umana, bensì la trasposizione psichica di uno scontro politico; scontro in cui la psicoanalisi si schiera da subito contro la sua stessa invenzione, l’inconscio. Freud ci mostra il campo psichico come l’antica città greca, sempre sospesa fra l’onnipresente rischio della guerra civile e il bisogno di ricomporre il conflitto. In questo senso la psicoanalisi è intrinsecamente politica. L’eclissi contemporanea della psicoanalisi comincia proprio quando, invece di schierarsi dalla parte del più debole, il corpo attraversato dall’inconscio, si è schierata dalla parte del più forte, o presunto tale, l’Io e la coscienza, e l’ordine sociale incarnato dall’Io. Il futuro della psicoanalisi come pratica di libertà si gioca tutto intorno a questo posizionamento. Seguiremo questa ipotesi attraverso un commento analitico del saggio di Freud L’inconscio del 1915.
L’inconscio, 100 anni dopo
CIMATTI, Felice
2016-01-01
Abstract
L’ipotesi di questo lavoro è che il saggio di Freud sull’inconscio (1915) non sia tanto la descrizione del funzionamento della mente umana, bensì la trasposizione psichica di uno scontro politico; scontro in cui la psicoanalisi si schiera da subito contro la sua stessa invenzione, l’inconscio. Freud ci mostra il campo psichico come l’antica città greca, sempre sospesa fra l’onnipresente rischio della guerra civile e il bisogno di ricomporre il conflitto. In questo senso la psicoanalisi è intrinsecamente politica. L’eclissi contemporanea della psicoanalisi comincia proprio quando, invece di schierarsi dalla parte del più debole, il corpo attraversato dall’inconscio, si è schierata dalla parte del più forte, o presunto tale, l’Io e la coscienza, e l’ordine sociale incarnato dall’Io. Il futuro della psicoanalisi come pratica di libertà si gioca tutto intorno a questo posizionamento. Seguiremo questa ipotesi attraverso un commento analitico del saggio di Freud L’inconscio del 1915.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.