Le intercettazioni o registrazioni a scopo forense, sono un mezzo di ricerca della prova ai fini dell‟individuazione di un reato. Per sua natura quindi è una registrazione di un parlato spontaneo e naturale, da qui il grande interesse da parte di linguisti come due degli autori del presente lavoro. Tale interesse è stimolato anche dal fatto che in Italia le intercettazioni non riguardano solo ed esclusivamente la criminalità organizzata di „basso livello‟ dove il linguista troverebbe un registro basso di italiano e più verosimilmente l‟uso di un dialetto molto marcato, ma al contrario le persone intercettate risultano essere: ministri, prìncipi, primari, direttori di banca, industriali, giornalisti, docenti, magistrati, avvocati, preti, poliziotti, calciatori, arbitri, vallette, impiegati ecc. presentando di fatto tutta la stratificazione sociale della popolazione italiana e tutti i registri di italiano e dialetto possibili. Tutto ciò senza avere la necessità di costruire liste di parole o frasi o, ancora più importante, di ricercare un parlato semispontaneo attraverso strategie complesse e costose. Tanto materiale spontaneo quindi, differenziato per produzione, età, sesso, variabili diafasiche e distratiche con l‟unico problema legato alla qualità della registrazione e degli strumenti utilizzati. Grazie a questo interesse da non esperti legali, negli anni, abbiamo però notato una grande discrepanza e superficialità nelle tecniche di acquisizione, di conservazione, di catalogazione e archiviazione e nell‟uso del materiale registrato.
VERSO UN FORMATO STANDARD NELLE INTERCETTAZIONI: ARCHIVIAZIONE, CONSERVAZIONE, CONSULTAZIONE E VALIDITA' GIURIDICA DELLA REGISTRAZIONE DIGITALE
ROMITO, Luciano;
2008-01-01
Abstract
Le intercettazioni o registrazioni a scopo forense, sono un mezzo di ricerca della prova ai fini dell‟individuazione di un reato. Per sua natura quindi è una registrazione di un parlato spontaneo e naturale, da qui il grande interesse da parte di linguisti come due degli autori del presente lavoro. Tale interesse è stimolato anche dal fatto che in Italia le intercettazioni non riguardano solo ed esclusivamente la criminalità organizzata di „basso livello‟ dove il linguista troverebbe un registro basso di italiano e più verosimilmente l‟uso di un dialetto molto marcato, ma al contrario le persone intercettate risultano essere: ministri, prìncipi, primari, direttori di banca, industriali, giornalisti, docenti, magistrati, avvocati, preti, poliziotti, calciatori, arbitri, vallette, impiegati ecc. presentando di fatto tutta la stratificazione sociale della popolazione italiana e tutti i registri di italiano e dialetto possibili. Tutto ciò senza avere la necessità di costruire liste di parole o frasi o, ancora più importante, di ricercare un parlato semispontaneo attraverso strategie complesse e costose. Tanto materiale spontaneo quindi, differenziato per produzione, età, sesso, variabili diafasiche e distratiche con l‟unico problema legato alla qualità della registrazione e degli strumenti utilizzati. Grazie a questo interesse da non esperti legali, negli anni, abbiamo però notato una grande discrepanza e superficialità nelle tecniche di acquisizione, di conservazione, di catalogazione e archiviazione e nell‟uso del materiale registrato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.