Il tirocinio retorico di Ovidio, sui cui dettagli ci informa Seneca Padre, connota in maniera non marginale l’innovativo stile epico delle Metamorfosi. La formularità ‘anche’ retorica dell’esametro ovidiano, evidente nel pezzo oratorio più riconoscibile del poema, l’armorum iudicium del XIII libro, contribuisce a configurare narrativamente il resoconto di miti consacrati da un retroterra letterario illustre (Fetonte, Ercole e il suo questus, Medea, Venere e Adone), ma anche a conferire spessore oratorio a figure del mito minori o meno celebrate dalla poesia (Narciso e il suo monologo, Driope e il suo congedo ai familiari). La dizione epica delle Metamorfosi attinge al repertorio della retorica di scuola superandone le convenzioni e il manierismo grazie al confronto emulativo con Virgilio (specie il Virgilio dell'Eneide), l'auctor più influente del poema.
Metamorfosi della declamazione: metodo declamatorio e creazione epica nelle Metamorfosi di Ovidio
ROMEO, Alessandra
2013-01-01
Abstract
Il tirocinio retorico di Ovidio, sui cui dettagli ci informa Seneca Padre, connota in maniera non marginale l’innovativo stile epico delle Metamorfosi. La formularità ‘anche’ retorica dell’esametro ovidiano, evidente nel pezzo oratorio più riconoscibile del poema, l’armorum iudicium del XIII libro, contribuisce a configurare narrativamente il resoconto di miti consacrati da un retroterra letterario illustre (Fetonte, Ercole e il suo questus, Medea, Venere e Adone), ma anche a conferire spessore oratorio a figure del mito minori o meno celebrate dalla poesia (Narciso e il suo monologo, Driope e il suo congedo ai familiari). La dizione epica delle Metamorfosi attinge al repertorio della retorica di scuola superandone le convenzioni e il manierismo grazie al confronto emulativo con Virgilio (specie il Virgilio dell'Eneide), l'auctor più influente del poema.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.