Il tabù delle fave faceva parte di un codice concettuale che si esprimeva attraverso una struttura procedente per coppie di opposizioni, una mentalità che rispondeva al principio dell'unione in termini opposti. Le proibizioni e gli imperativi categorici erano all'interno di una struttua di penseiro che contrapponeva il sacro al profano,il puro all'imputo,il lecito all'illecito per porli però in relazione. Un tabù non si può conoprendere se non viene legato a ciò che è consentito. La differenza tra la specie permessa e quella priouibita non era però sempre legata alla loro nocività o alla loro purezza, alla loro utilità o inutilità, quanto alla preoccupazione di introdurre una distiznione tra specie.

Pitagora e il tabù delle fave

SOLE, Giovanni
2005-01-01

Abstract

Il tabù delle fave faceva parte di un codice concettuale che si esprimeva attraverso una struttura procedente per coppie di opposizioni, una mentalità che rispondeva al principio dell'unione in termini opposti. Le proibizioni e gli imperativi categorici erano all'interno di una struttua di penseiro che contrapponeva il sacro al profano,il puro all'imputo,il lecito all'illecito per porli però in relazione. Un tabù non si può conoprendere se non viene legato a ciò che è consentito. La differenza tra la specie permessa e quella priouibita non era però sempre legata alla loro nocività o alla loro purezza, alla loro utilità o inutilità, quanto alla preoccupazione di introdurre una distiznione tra specie.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/150355
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