Il saggio si propone di esaminare il modus operandi e scribendi di Edoardo Calandra (1852-1924), focalizzandosi sulla sua complessa ricerca di un idioma letterario all'interno dell'Italia da poco unificata. Lo scrittore piemontese, nel tentativo di scrivere in una lingua nazionale ancora in via di definizione, fa ricorso a due fonti principali: i Dizionari della lingua italiana del tempo, utilizzati come strumento normativo e di arricchimento lessicale e i Promessi sposi di Manzoni. L'analisi rivela l'officina di uno scrittore in cerca di una lingua, impegnato in una tensione creativa tra il bisogno di un'identità linguistica unitaria e l'urgenza di esprimere le radici regionali.
Uno studio sulla cultura di Calandra
LANZILLOTTA, Monica
2014-01-01
Abstract
Il saggio si propone di esaminare il modus operandi e scribendi di Edoardo Calandra (1852-1924), focalizzandosi sulla sua complessa ricerca di un idioma letterario all'interno dell'Italia da poco unificata. Lo scrittore piemontese, nel tentativo di scrivere in una lingua nazionale ancora in via di definizione, fa ricorso a due fonti principali: i Dizionari della lingua italiana del tempo, utilizzati come strumento normativo e di arricchimento lessicale e i Promessi sposi di Manzoni. L'analisi rivela l'officina di uno scrittore in cerca di una lingua, impegnato in una tensione creativa tra il bisogno di un'identità linguistica unitaria e l'urgenza di esprimere le radici regionali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


