Questo saggio analizza lo strumento dei Contratti di programma attraverso la valutazioen di un caso di studio. Vi sono almeno tre insegnamenti essenziali che possono essere tratti da questa esperienza ai fini di una maggiore efficacia ed efficienza dello strumento: i) l’importanza della “coerenza interna”. Un punto debole della gestione dello strumento sembra essere stata la scarsa considerazione e valutazione della coerenza interna. Il Contratto di programma è uno strumento articolato di intervento, le cui singole componenti devono coesistere, ma anche evolvere insieme. Nel caso in oggetto abbiamo assistito, invece, all’evolversi solo di una parte del Contratto originario, e al verificarsi, di conseguenza, di una duplice anomalia: la scomparsa, di fatto, di alcune parti del progetto originario e la realizzazione solo parziale delle altre. Questa difformità tra quanto era stato progettato, e sottoscritto dalle parti, e quanto viene effettivamente realizzato, genera diversi effetti distorsivi. Innanzitutto cambia i connotati dello strumento: da forma di intervento “innovativa” finisce per trasformarsi in una forma tradizionale e ordinaria di incentivo all’investimento industriale della singola impresa. Se accade questo, diviene superflua la gestione in forma negoziale dello strumento. Inoltre, riduce il potenziale di sviluppo economico dell’inventivo, insito negli effetti di complementarità strategica dei singoli Progetti, e, infine, genera inefficienza e sunk costs se gli investimenti iniziali, realizzati tenendo conto delle dimensioni e dell’articolazione del progetto originario, si rivelano sovradimensionati e ridondanti rispetto alla reale implementazione del progetto stesso. Nel caso GTC, trascurare l’importanza della coerenza interna ha significato eliminare buona parte del contenuto innovativo dello strumento di intervento e innescare una componente di inefficienza, e di insuccesso, dell’investimento produttivo. ii) Controllo del multitasking. Nella contrattazione Stato-impresa, ciascuna parte è portatrice di propri interessi e obiettivi che non solo possono essere, com’è ovvio, diversi, ma anche molteplici. Un aspetto che sembra avere condizionato la negoziazione tra le parti nel caso esaminato è stata la forte enfasi della parte pubblica sugli aspetti occupazionali, e l’assenza di contrattazione riguardo ad altre dimensioni dell’accordo. Questa enfasi è stata dettata dall’interesse della parte pubblica di conseguire anche l’obiettivo del controllo e del consenso sociale. D’altro canto, la parte privata, ha di fronte un Contratto articolato in più progetti e la possibilità di intraprendere azioni diverse che esercitano un’influenza differente sulla realizzazione di ciascun tipo di investimento. Può accadere, pertanto, che l’imprenditore, le cui possibilità di profitto dipendono in misura maggiore dalla realizzazione dell’investimento produttivo e in misura minore dal Centro di ricerca, dai Progetti di ricerca e dai volumi occupazionali, abbia interesse a dare immediatamente corso ad azioni che consentono di conseguire il primo obiettivo (l’attività direttamente produttiva e l’investimento industriale) e a tralasciare di intraprendere azioni che potrebbero influenzare la realizzazione degli altri obiettivi del progetto. Si può dunque verificare, come nel caso studiato, che alcune azioni importanti per il conseguimento dell’obiettivo generale dello strumento vengano trascurate o addirittura ignorate dalle parti. Il caso indagato sembrerebbe, dunque, suggerire l’opportunità, per quanto riguarda le politiche pubbliche, di tenere, per quanto possibile, separate le misure per lo sviluppo produttivo da quelle per l’occupazione affinché queste ultime non prendano il sopravvento a causa del forte interesse del soggetto pubblico a conseguire il controllo e il consenso sociale. D’altro canto, per quanto riguarda la parte privata, il caso-studio sembrerebbe evidenziare che uno strumento complesso quale il Contratto di programma necessiti di un sistema più efficace di monitoraggio e incentivazione, che tenga conto anche dell’interesse dell’imprenditore a conseguire maggiormente alcuni obiettivi e in misura minore altri . iii) Sincronizzare i tempi dello strumento con i tempi dell’impresa. Tra i fattori che, nel caso preso in esame, hanno generato inefficacia e inefficienza del Contratto di programma un ruolo preminente sembrano avere giocato i ritardi con cui l’Amministrazione pubblica ha erogato le agevolazioni. Come in una sorta di circolo vizioso, il mancato sincronismo tra tempi dello strumento e tempi dell’impresa ha rallentato la capacità della parte privata di tenere fede agli impegni di realizzazione e completamento degli investimenti nei tempi prestabiliti. A sua volta, la parziale realizzazione del programma iniziale ha ridotto i contributi pubblici all’investimento e depotenziato ulteriormente il conseguimento degli obiettivi produttivi e occupazionali dell’impresa, e così via in una spirale al ribasso dei livelli occupazionali e degli investimenti. L’investimento produttivo avrebbe probabilmente avuto maggiori possibilità di operare con successo se fosse partito nei tempi e nelle dimensioni previste, in un periodo favorevole di congiuntura di mercato, come era ancora per il settore tessile il periodo tra la fine degli anni ottanta e l’inizio degli anni novanta, e senza appesantimenti finanziari da parte del gruppo privato.

INEFFICIENZA PUBBLICA E FALLIMENTO PRIVATO: IL CASO G.T.C

NISTICO', Rosanna
2008-01-01

Abstract

Questo saggio analizza lo strumento dei Contratti di programma attraverso la valutazioen di un caso di studio. Vi sono almeno tre insegnamenti essenziali che possono essere tratti da questa esperienza ai fini di una maggiore efficacia ed efficienza dello strumento: i) l’importanza della “coerenza interna”. Un punto debole della gestione dello strumento sembra essere stata la scarsa considerazione e valutazione della coerenza interna. Il Contratto di programma è uno strumento articolato di intervento, le cui singole componenti devono coesistere, ma anche evolvere insieme. Nel caso in oggetto abbiamo assistito, invece, all’evolversi solo di una parte del Contratto originario, e al verificarsi, di conseguenza, di una duplice anomalia: la scomparsa, di fatto, di alcune parti del progetto originario e la realizzazione solo parziale delle altre. Questa difformità tra quanto era stato progettato, e sottoscritto dalle parti, e quanto viene effettivamente realizzato, genera diversi effetti distorsivi. Innanzitutto cambia i connotati dello strumento: da forma di intervento “innovativa” finisce per trasformarsi in una forma tradizionale e ordinaria di incentivo all’investimento industriale della singola impresa. Se accade questo, diviene superflua la gestione in forma negoziale dello strumento. Inoltre, riduce il potenziale di sviluppo economico dell’inventivo, insito negli effetti di complementarità strategica dei singoli Progetti, e, infine, genera inefficienza e sunk costs se gli investimenti iniziali, realizzati tenendo conto delle dimensioni e dell’articolazione del progetto originario, si rivelano sovradimensionati e ridondanti rispetto alla reale implementazione del progetto stesso. Nel caso GTC, trascurare l’importanza della coerenza interna ha significato eliminare buona parte del contenuto innovativo dello strumento di intervento e innescare una componente di inefficienza, e di insuccesso, dell’investimento produttivo. ii) Controllo del multitasking. Nella contrattazione Stato-impresa, ciascuna parte è portatrice di propri interessi e obiettivi che non solo possono essere, com’è ovvio, diversi, ma anche molteplici. Un aspetto che sembra avere condizionato la negoziazione tra le parti nel caso esaminato è stata la forte enfasi della parte pubblica sugli aspetti occupazionali, e l’assenza di contrattazione riguardo ad altre dimensioni dell’accordo. Questa enfasi è stata dettata dall’interesse della parte pubblica di conseguire anche l’obiettivo del controllo e del consenso sociale. D’altro canto, la parte privata, ha di fronte un Contratto articolato in più progetti e la possibilità di intraprendere azioni diverse che esercitano un’influenza differente sulla realizzazione di ciascun tipo di investimento. Può accadere, pertanto, che l’imprenditore, le cui possibilità di profitto dipendono in misura maggiore dalla realizzazione dell’investimento produttivo e in misura minore dal Centro di ricerca, dai Progetti di ricerca e dai volumi occupazionali, abbia interesse a dare immediatamente corso ad azioni che consentono di conseguire il primo obiettivo (l’attività direttamente produttiva e l’investimento industriale) e a tralasciare di intraprendere azioni che potrebbero influenzare la realizzazione degli altri obiettivi del progetto. Si può dunque verificare, come nel caso studiato, che alcune azioni importanti per il conseguimento dell’obiettivo generale dello strumento vengano trascurate o addirittura ignorate dalle parti. Il caso indagato sembrerebbe, dunque, suggerire l’opportunità, per quanto riguarda le politiche pubbliche, di tenere, per quanto possibile, separate le misure per lo sviluppo produttivo da quelle per l’occupazione affinché queste ultime non prendano il sopravvento a causa del forte interesse del soggetto pubblico a conseguire il controllo e il consenso sociale. D’altro canto, per quanto riguarda la parte privata, il caso-studio sembrerebbe evidenziare che uno strumento complesso quale il Contratto di programma necessiti di un sistema più efficace di monitoraggio e incentivazione, che tenga conto anche dell’interesse dell’imprenditore a conseguire maggiormente alcuni obiettivi e in misura minore altri . iii) Sincronizzare i tempi dello strumento con i tempi dell’impresa. Tra i fattori che, nel caso preso in esame, hanno generato inefficacia e inefficienza del Contratto di programma un ruolo preminente sembrano avere giocato i ritardi con cui l’Amministrazione pubblica ha erogato le agevolazioni. Come in una sorta di circolo vizioso, il mancato sincronismo tra tempi dello strumento e tempi dell’impresa ha rallentato la capacità della parte privata di tenere fede agli impegni di realizzazione e completamento degli investimenti nei tempi prestabiliti. A sua volta, la parziale realizzazione del programma iniziale ha ridotto i contributi pubblici all’investimento e depotenziato ulteriormente il conseguimento degli obiettivi produttivi e occupazionali dell’impresa, e così via in una spirale al ribasso dei livelli occupazionali e degli investimenti. L’investimento produttivo avrebbe probabilmente avuto maggiori possibilità di operare con successo se fosse partito nei tempi e nelle dimensioni previste, in un periodo favorevole di congiuntura di mercato, come era ancora per il settore tessile il periodo tra la fine degli anni ottanta e l’inizio degli anni novanta, e senza appesantimenti finanziari da parte del gruppo privato.
2008
Contratto di programma; Politiche di sviluppo
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/155485
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact