Prendendo le mosse da un complesso caso concreto, lo scritto esamina, in primo luogo, una possibile ipotesi di estorsione compiuta dai responsabili di una banca attraverso la prospettazione di un’azione esecutiva come male ingiusto se volta a conseguire un vantaggio ulteriore rispetto a quello spettante. In questo ambito, sono trattate anche le questioni attinenti alla consumazione progressiva dell’estorsione; alle aggravanti ipotizzabili nel caso di specie e alla responsabilità del percettore successivo. In secondo luogo, il lavoro esamina l’ipotesi alternativa della truffa compiuta da parte di responsabili di un istituto di credito, come sola pretesa di somma maggiore di quella dovuta, non accompagnata, a differenza dell’estorsione, dalla minaccia di azioni giudiziali. In questo altro ambito, sono trattate anche le ulteriori questioni relative alla sufficienza dalla menzogna o alla necessità di un ragionevole affidamento verso l'agente; al silenzio maliziosamente serbato in violazione del canone generale della buona fede e di specifici obblighi informativi in capo ad una banca; alla consumazione prolungata della truffa e alle aggravanti ipotizzabili nel caso di specie. Starting from a complex and concrete case, the text, firstly, analyses a possible hypothesis of extortion committed by a bank’s managers through the prospect of an executive action as an unjust harm if it is meant to confer a further advantage compared to the normal one. In this context one analyses the issues concerning the progressive committing of the extortion, together with the aggravating, hypothetical circumstances in this particular case. The responsibility of the next receiver is analysed as well. Secondly, the work analyses the alternative hypothesis of the fraud committed by the people in charge of a loan bank, as the only claim of a larger sum than owed, without, unlike extortion, any threat of judicial actions. In this other context we analyse further issues concerning the sufficiency of the lie or the need of a reasonable reliance on the agent; we analyse the silence maliciously maintained violating the general norm of good faith and of specific obligations of disclosure of a bank; we also address issues concerning the ongoing committing of the fraud and the hypothetical aggravating circumstances in this specific case.

Riflessioni a margine di un caso di estorsione o truffa bancaria

CATERINI, Mario;
2014-01-01

Abstract

Prendendo le mosse da un complesso caso concreto, lo scritto esamina, in primo luogo, una possibile ipotesi di estorsione compiuta dai responsabili di una banca attraverso la prospettazione di un’azione esecutiva come male ingiusto se volta a conseguire un vantaggio ulteriore rispetto a quello spettante. In questo ambito, sono trattate anche le questioni attinenti alla consumazione progressiva dell’estorsione; alle aggravanti ipotizzabili nel caso di specie e alla responsabilità del percettore successivo. In secondo luogo, il lavoro esamina l’ipotesi alternativa della truffa compiuta da parte di responsabili di un istituto di credito, come sola pretesa di somma maggiore di quella dovuta, non accompagnata, a differenza dell’estorsione, dalla minaccia di azioni giudiziali. In questo altro ambito, sono trattate anche le ulteriori questioni relative alla sufficienza dalla menzogna o alla necessità di un ragionevole affidamento verso l'agente; al silenzio maliziosamente serbato in violazione del canone generale della buona fede e di specifici obblighi informativi in capo ad una banca; alla consumazione prolungata della truffa e alle aggravanti ipotizzabili nel caso di specie. Starting from a complex and concrete case, the text, firstly, analyses a possible hypothesis of extortion committed by a bank’s managers through the prospect of an executive action as an unjust harm if it is meant to confer a further advantage compared to the normal one. In this context one analyses the issues concerning the progressive committing of the extortion, together with the aggravating, hypothetical circumstances in this particular case. The responsibility of the next receiver is analysed as well. Secondly, the work analyses the alternative hypothesis of the fraud committed by the people in charge of a loan bank, as the only claim of a larger sum than owed, without, unlike extortion, any threat of judicial actions. In this other context we analyse further issues concerning the sufficiency of the lie or the need of a reasonable reliance on the agent; we analyse the silence maliciously maintained violating the general norm of good faith and of specific obligations of disclosure of a bank; we also address issues concerning the ongoing committing of the fraud and the hypothetical aggravating circumstances in this specific case.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/158575
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