A Bocchigliero, piccolo paese dell’Altopiano Silano, subito dopo l’Unità d’Italia, si vive una forte crisi economica, sociale e politica. Gabriele, un massaro, mentre roposa ai piedi di un albero, vede san Michele Arcangelo il quale gli dice che presto il Messia sarebbe arrivato sulla terra per portare pace e ricchezza. In seguito all’apparizione diversi fedeli cominciano a riunirsi per pregare in attesa della venuta del Messia e girano nella campagne per annunciare la buona novella. Emanuele, un giovane ladruncolo del paese, insieme ad altri due amici, stanchi della vita piena di stenti, decidono di rubare il gregge di un grande proprietario terriero per chiedere un riscatto. Entrano in un grande ovile, uccidono il pastore e nascondono le capre dentro alcune grotte. Le storie di Gabriele ed Emanuele finiscono tragicamente. I preti accusano i settari di praticare riti erotici, mentre il proprietario terriero assolda dei mandriani per dare la caccia ai ladri del gregge. I tentativi di risolvere la drammatica crisi economica e sociale attraverso il brigantaggio o la religione si rivelano illusori e fallimentari. Gabriele viene arrestato dai bersaglieri perché accusato di avere ucciso una donna che non si era voluta sottoporre al rito della “coricata”, mentre Emanuele e i suoi compagni, accerchiati dai mandriani, vengono uccisi. La risoluzione della crisi per la maggior parte dei bocchiglieresi avverrà tramite l’emigrazione nei paesi d’oltreoceano.

Zughi zughi

SOLE, Giovanni
1990-01-01

Abstract

A Bocchigliero, piccolo paese dell’Altopiano Silano, subito dopo l’Unità d’Italia, si vive una forte crisi economica, sociale e politica. Gabriele, un massaro, mentre roposa ai piedi di un albero, vede san Michele Arcangelo il quale gli dice che presto il Messia sarebbe arrivato sulla terra per portare pace e ricchezza. In seguito all’apparizione diversi fedeli cominciano a riunirsi per pregare in attesa della venuta del Messia e girano nella campagne per annunciare la buona novella. Emanuele, un giovane ladruncolo del paese, insieme ad altri due amici, stanchi della vita piena di stenti, decidono di rubare il gregge di un grande proprietario terriero per chiedere un riscatto. Entrano in un grande ovile, uccidono il pastore e nascondono le capre dentro alcune grotte. Le storie di Gabriele ed Emanuele finiscono tragicamente. I preti accusano i settari di praticare riti erotici, mentre il proprietario terriero assolda dei mandriani per dare la caccia ai ladri del gregge. I tentativi di risolvere la drammatica crisi economica e sociale attraverso il brigantaggio o la religione si rivelano illusori e fallimentari. Gabriele viene arrestato dai bersaglieri perché accusato di avere ucciso una donna che non si era voluta sottoporre al rito della “coricata”, mentre Emanuele e i suoi compagni, accerchiati dai mandriani, vengono uccisi. La risoluzione della crisi per la maggior parte dei bocchiglieresi avverrà tramite l’emigrazione nei paesi d’oltreoceano.
1990
Brigantaggio; Religiosità popolare; Storia sociale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/179756
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