La Grande Guerra era una immensa battaglia che si estendeva per centinaia di chilometri, dove milioni di uomini si assediavano reciprocamente, cercando di distruggere e uccidere il più possibile, aspettando che il nemico cedesse per fame o stanchezza.Per sostenere il conflitto le autorità politiche e militari estesero la mobilitazione a tutti i livelli, annullando le differenze tra soldati e civili, tra fronte interno e fronte esterno. Dissero alla popolazione che la guerra era santa e benedetta dal Signore e, se i soldati al fronte lottavano eroicamente contro l’odiato austriaco, le loro famiglie dovevano sostenerli ad ogni costo, combattendo contro privazioni, restrizioni e fame.Il Comando Supremo nei bollettini ripeteva che le armate italiane avanzavano vittoriose su tutti i fronti, ma la guerra non finiva mai e nella regione arrivavano migliaia di profughi, prigionieri, internati, ammalati, mutilati e, soprattutto, telegrammi sui caduti sepolti in fosse comuni o in cimiteri sperduti.

Shrapnel e schwarzlose. La Grande Guerra in una provincia calabrese.

SOLE, Giovanni
2015-01-01

Abstract

La Grande Guerra era una immensa battaglia che si estendeva per centinaia di chilometri, dove milioni di uomini si assediavano reciprocamente, cercando di distruggere e uccidere il più possibile, aspettando che il nemico cedesse per fame o stanchezza.Per sostenere il conflitto le autorità politiche e militari estesero la mobilitazione a tutti i livelli, annullando le differenze tra soldati e civili, tra fronte interno e fronte esterno. Dissero alla popolazione che la guerra era santa e benedetta dal Signore e, se i soldati al fronte lottavano eroicamente contro l’odiato austriaco, le loro famiglie dovevano sostenerli ad ogni costo, combattendo contro privazioni, restrizioni e fame.Il Comando Supremo nei bollettini ripeteva che le armate italiane avanzavano vittoriose su tutti i fronti, ma la guerra non finiva mai e nella regione arrivavano migliaia di profughi, prigionieri, internati, ammalati, mutilati e, soprattutto, telegrammi sui caduti sepolti in fosse comuni o in cimiteri sperduti.
2015
978-88-498-4600-3
Guerra; Antropologia storica; Storia delle mentalità
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