Il mare dello stretto di Reggio e di Messina è ricco di storie mitiche che narrano di mostri spaventosi, di sirene mangiatrici di uomini, di fate incantatrici. Il nome che però più di tutti suscitava orrore era Scilla. Di grandi dimensioni e dalle forme repellenti, soprattutto durante le tempeste, usciva ululando dalle grotte sotto la rupe, scaraventando le navi sulla costa e divorando i marinai. Scilla era un mostro feroce e terrificante, smisuratamente sanguinario, un essere immane che rappresentava la completezza assoluta del mare. Chi riusciva a sfuggire miracolosamente dalle sue grinfie veniva preso dal mostro Cariddi, il quale, collocato dall’altra parte dello stretto, sotto una rupe dominata da un caprifico, inghiottiva navi e marinai negli abissi per poi vomitarli con orrendi muggiti.
Scilla.Interpretazioni di un mito
SOLE, Giovanni
2000-01-01
Abstract
Il mare dello stretto di Reggio e di Messina è ricco di storie mitiche che narrano di mostri spaventosi, di sirene mangiatrici di uomini, di fate incantatrici. Il nome che però più di tutti suscitava orrore era Scilla. Di grandi dimensioni e dalle forme repellenti, soprattutto durante le tempeste, usciva ululando dalle grotte sotto la rupe, scaraventando le navi sulla costa e divorando i marinai. Scilla era un mostro feroce e terrificante, smisuratamente sanguinario, un essere immane che rappresentava la completezza assoluta del mare. Chi riusciva a sfuggire miracolosamente dalle sue grinfie veniva preso dal mostro Cariddi, il quale, collocato dall’altra parte dello stretto, sotto una rupe dominata da un caprifico, inghiottiva navi e marinai negli abissi per poi vomitarli con orrendi muggiti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.