In collaborazione con il Dip. di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza è stato attivato a Cosenza e Rende il monitoraggio di Aedes (Stegomyia) albopictus (Skuse 1894) con l’impiego di ovitrappole. Dai primi anni novanta, in cui il Culicidae si distribuiva nelle sole regioni settentrionali si è propagato in tutto il paese, raggiungendo livelli di infestazione allarmanti (Romi et al., 1999). Ae. albopictus anche in Calabria, è divenuta l’elemento di maggiore importanza sanitaria perché capace di trasmettere arbovirus (Bonilauri et al., 2008).I siti di posizionamento delle ovitrappole, individuati dopo l’analisi di ambienti preferenziali per lo sviluppo e ricovero della specie, sono stati georeferenziati e digitalizzati (fig. A e B). L’individuazione geografica dei nuclei di maggior interesse è stata condotta con il software ArcGIS 9.0; l’analisi dei dati è stata effettuata applicando l’Intensità di uova (IU) (Mazzei et al. 2014, in stampa); un indice già utilizzato per l’analisi dei dati dei Coleoptera Carabidae (Heydemann, 1953 in Thiele, 1977; Brandmayr 1979), impiegato per la standardizzazione dei dati di campionamento delle uova di Ae. albopictus. L’IU rapporta ogni raccolta ad un’unica unità di misura, eliminando i fattori di variabilità legati all’efficienza delle trappole ed in particolare al numero di giorni di campionamento.I siti di campionamento positivi, sono stati utili allo studio dell’abbondanza, distribuzione, preferenze ecologiche e fluttuazione dell’infestazione del Culicidae. I dati relativi alle variazioni dell’infestazione nei due centri urbani sono in parte in accordo con quanto pubblicato per altre regioni italiane e appaiono in relazione alla disponibilità di habitat ottimali (fig. C e D), all’andamento della temperatura ed alla disponibilità d’acqua di origine antropica. Tutte le stazioni sono risultate positive alla presenza della zanzara. Gli ambienti maggiormente attrattivi sono risultati i parchi (IUtot = 1230,66) e le ville comunali (IUtot = 784,75) anche nei mesi particolarmente caldi e secchi. Il numero massimo di individui a Cosenza e Rende varia notevolmente all’interno dei siti campionabili (risultati tutti positivi alla presenza della zanzara), con picchi registrati nei mesi di Luglio e Settembre e con un sensibile flesso nel mese di Ottobre. La disponibilità di ambienti o situazioni adatti allo sviluppo della specie potrebbe contribuire al superamento della soglia di molestia; da qui la necessità di adottare provvedimenti che impediscano l’insorgenza di focolai, attraverso la migliore gestione degli spazi verdi comuni e tramite efficaci opere di disinfestazione sia nelle aree pubbliche che private dei centri urbani.

Primi dati sul monitoraggio di Aedes albopictus (Skuse 1894) (Diptera, Culicidae) a Cosenza e Rende

BONACCI, Teresa;Mazzei A;Brandmayr P.
2014-01-01

Abstract

In collaborazione con il Dip. di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza è stato attivato a Cosenza e Rende il monitoraggio di Aedes (Stegomyia) albopictus (Skuse 1894) con l’impiego di ovitrappole. Dai primi anni novanta, in cui il Culicidae si distribuiva nelle sole regioni settentrionali si è propagato in tutto il paese, raggiungendo livelli di infestazione allarmanti (Romi et al., 1999). Ae. albopictus anche in Calabria, è divenuta l’elemento di maggiore importanza sanitaria perché capace di trasmettere arbovirus (Bonilauri et al., 2008).I siti di posizionamento delle ovitrappole, individuati dopo l’analisi di ambienti preferenziali per lo sviluppo e ricovero della specie, sono stati georeferenziati e digitalizzati (fig. A e B). L’individuazione geografica dei nuclei di maggior interesse è stata condotta con il software ArcGIS 9.0; l’analisi dei dati è stata effettuata applicando l’Intensità di uova (IU) (Mazzei et al. 2014, in stampa); un indice già utilizzato per l’analisi dei dati dei Coleoptera Carabidae (Heydemann, 1953 in Thiele, 1977; Brandmayr 1979), impiegato per la standardizzazione dei dati di campionamento delle uova di Ae. albopictus. L’IU rapporta ogni raccolta ad un’unica unità di misura, eliminando i fattori di variabilità legati all’efficienza delle trappole ed in particolare al numero di giorni di campionamento.I siti di campionamento positivi, sono stati utili allo studio dell’abbondanza, distribuzione, preferenze ecologiche e fluttuazione dell’infestazione del Culicidae. I dati relativi alle variazioni dell’infestazione nei due centri urbani sono in parte in accordo con quanto pubblicato per altre regioni italiane e appaiono in relazione alla disponibilità di habitat ottimali (fig. C e D), all’andamento della temperatura ed alla disponibilità d’acqua di origine antropica. Tutte le stazioni sono risultate positive alla presenza della zanzara. Gli ambienti maggiormente attrattivi sono risultati i parchi (IUtot = 1230,66) e le ville comunali (IUtot = 784,75) anche nei mesi particolarmente caldi e secchi. Il numero massimo di individui a Cosenza e Rende varia notevolmente all’interno dei siti campionabili (risultati tutti positivi alla presenza della zanzara), con picchi registrati nei mesi di Luglio e Settembre e con un sensibile flesso nel mese di Ottobre. La disponibilità di ambienti o situazioni adatti allo sviluppo della specie potrebbe contribuire al superamento della soglia di molestia; da qui la necessità di adottare provvedimenti che impediscano l’insorgenza di focolai, attraverso la migliore gestione degli spazi verdi comuni e tramite efficaci opere di disinfestazione sia nelle aree pubbliche che private dei centri urbani.
2014
Monitoraggio; Aedes albopictus; Calabria
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/187622
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