Girolamo De Rada, personalità complessa e intimamente romantica, cercò di realizzare, nel rispetto di una visione più alta e civilmente impegnata, un’idea di cultura che potesse conciliare e superare gli steccati culturali e ideologici del suo tempo, secondo un’idea che univa la letteratura, la moralità e lo sviluppo civile. Coinvolto nella causa italiana, partecipò con passione al dibattito politico culturale italiano non solo con le sue azioni e i suoi scritti, ma anche in prima persona, partecipando alle lotte risorgimentali. Pervaso dagli ideali risorgimentali, egli si pose, nell’azione politica e letteraria albanese, come guida ideologica dei nuovi processi politici e civili che avrebbero portato alla costituzione di un’Albania, intesa non solo come un’entità geografica e politica, ma intellettualmente e culturalmente distinta. Così il tema della gesta eroiche degli Albanesi e del valoroso Skanderbeg, sarebbe diventato la spinta vitale di tutto il travaglio risorgimentale albanese che doveva sviluppare nel paese, una volta liberato dall’oppressione ottomana, la capacità di costruire il proprio futuro su ideologie progressiste. Espressione della nuova sensibilità, Girolamo De Rada sottolinea nella sua opera i nuovi valori romantici, accompagnandosi ad una vigorosa poesia d'azione. Ispirandosi ai canti popolari, egli svolse le vicende delle sue opere nell’ideale epoca di Scanderbeg, ripercorrendo sul filo nostalgico della memoria gli eventi passati. Nonostante fosse ricorso nelle sue prime creazioni alle forme classiche, nei Canti storici albanesi di Serafina Thopia, moglie del principe Nicola Ducagino e nelle opere successive, scelse di avvalersi della poesia orale arbëreshe, che gli consentiva in modo più naturale, di esprimere, senza remore, sentimenti e idee.

L’umanità di Giorgio Castriota Skanderbeg nei Canti storici albanesi di Serafina Thopia, moglie del principe Nicola Ducagino (1839) di Girolamo De Rada: tra oralità e scrittura.

Fiorella De Rosa
2017-01-01

Abstract

Girolamo De Rada, personalità complessa e intimamente romantica, cercò di realizzare, nel rispetto di una visione più alta e civilmente impegnata, un’idea di cultura che potesse conciliare e superare gli steccati culturali e ideologici del suo tempo, secondo un’idea che univa la letteratura, la moralità e lo sviluppo civile. Coinvolto nella causa italiana, partecipò con passione al dibattito politico culturale italiano non solo con le sue azioni e i suoi scritti, ma anche in prima persona, partecipando alle lotte risorgimentali. Pervaso dagli ideali risorgimentali, egli si pose, nell’azione politica e letteraria albanese, come guida ideologica dei nuovi processi politici e civili che avrebbero portato alla costituzione di un’Albania, intesa non solo come un’entità geografica e politica, ma intellettualmente e culturalmente distinta. Così il tema della gesta eroiche degli Albanesi e del valoroso Skanderbeg, sarebbe diventato la spinta vitale di tutto il travaglio risorgimentale albanese che doveva sviluppare nel paese, una volta liberato dall’oppressione ottomana, la capacità di costruire il proprio futuro su ideologie progressiste. Espressione della nuova sensibilità, Girolamo De Rada sottolinea nella sua opera i nuovi valori romantici, accompagnandosi ad una vigorosa poesia d'azione. Ispirandosi ai canti popolari, egli svolse le vicende delle sue opere nell’ideale epoca di Scanderbeg, ripercorrendo sul filo nostalgico della memoria gli eventi passati. Nonostante fosse ricorso nelle sue prime creazioni alle forme classiche, nei Canti storici albanesi di Serafina Thopia, moglie del principe Nicola Ducagino e nelle opere successive, scelse di avvalersi della poesia orale arbëreshe, che gli consentiva in modo più naturale, di esprimere, senza remore, sentimenti e idee.
2017
canti, albania, popolare, poesia, italo-albanese
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/267878
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