Oggi le considerazioni sulla complessità e la problematicità della formazione umana sono spinte a confrontarsi con i cambiamenti antropologici, culturali, sociali e cognitivi apportati dalle nuove tecnologie e, in particolar modo, dall’avvento dei media digitali. I media digitali si pongono, nell’odierna società dell’incertezza, come nuove agenzie educative, come punti di riferimento sociali e formativi per le giovani generazioni. In questa prospettiva di trasformazioni culturali causate dalla relazione tra universo mediale e mondo della formazione, i giovani sono quelli che appaiono più “esposti” al rischio di un possibile impoverimento emotivo. La scuola delle competenze può, dunque, proporre una didattica innovativa, al passo con i tempi e, nello stesso tempo, che sia in grado di formare i giovani al senso critico e al principio di responsabilità? In questa direzione, senza pretese di esaustività, una considerazione costruttiva potrebbe essere quella di riflettere sull’educazione nei termini di quella categoria in grado di spingere i giovani ad intrattenere relazioni sociali efficaci con se stessi, con gli altri e con l’ambiente circostante e la scuola, in questa direzione, potrebbe porsi come quell’agenzia educativa in grado di assicurare il conseguimento di competenze e conoscenze necessarie per affrontare le sfide culturali dell’odierna società. In tal senso diventa necessario spostare l’attenzione su un livello diverso da quello dell’usabilità delle tecnologie nella scuola, un livello che abbia a che fare col “contorno”, col potenziale delle tecnologie, con quello che possono smuovere sul piano della comunicazione, della condivisione e della collaborazione.
Scuola digitale e didattica delle competenze. Riflessioni pedagogiche sulle giovani generazioni
Simona Perfetti
2018-01-01
Abstract
Oggi le considerazioni sulla complessità e la problematicità della formazione umana sono spinte a confrontarsi con i cambiamenti antropologici, culturali, sociali e cognitivi apportati dalle nuove tecnologie e, in particolar modo, dall’avvento dei media digitali. I media digitali si pongono, nell’odierna società dell’incertezza, come nuove agenzie educative, come punti di riferimento sociali e formativi per le giovani generazioni. In questa prospettiva di trasformazioni culturali causate dalla relazione tra universo mediale e mondo della formazione, i giovani sono quelli che appaiono più “esposti” al rischio di un possibile impoverimento emotivo. La scuola delle competenze può, dunque, proporre una didattica innovativa, al passo con i tempi e, nello stesso tempo, che sia in grado di formare i giovani al senso critico e al principio di responsabilità? In questa direzione, senza pretese di esaustività, una considerazione costruttiva potrebbe essere quella di riflettere sull’educazione nei termini di quella categoria in grado di spingere i giovani ad intrattenere relazioni sociali efficaci con se stessi, con gli altri e con l’ambiente circostante e la scuola, in questa direzione, potrebbe porsi come quell’agenzia educativa in grado di assicurare il conseguimento di competenze e conoscenze necessarie per affrontare le sfide culturali dell’odierna società. In tal senso diventa necessario spostare l’attenzione su un livello diverso da quello dell’usabilità delle tecnologie nella scuola, un livello che abbia a che fare col “contorno”, col potenziale delle tecnologie, con quello che possono smuovere sul piano della comunicazione, della condivisione e della collaborazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.