Situato in prossimità della confluenza dei due fiumi che attraversano Cosenza, luogo simbolico per eccellenza, tra lo sky-line della città vecchia e la città del Novecento, il nuovo ponte sul fiume Crati, inaugurato lo scorso gennaio, si pone nel disegno del riassetto del territorio urbano, anzitutto quale termine di connessione della “città consolidata” con il più ampio contesto dell’area urbana, nel processo di metropolizzazione in atto. Progettato da Santiago Calatrava per incarico della Municipalità cosentina, il ponte è una struttura strallata, mista in acciaio e cemento armato, a campata unica, e connotato da un unico pilone che, raggiungendo la quota di 104 metri (primato europeo), regge un sistema di stralli “disposti secondo una geometria mista tra arpa e ventaglio”. Un segno architettonico importante che, collocandosi a pieno titolo in un luogo speciale dell’impianto urbano, ne arricchisce i caratteri distintivi. Un oggetto che trova la sua forza nell’esaltazione della sintesi progettuale tra ideazione della forma e configurazione strutturale della costruzione, tra progettazione tecnologica dell’architettura e ingegneria dei trasporti; espressione di un approccio progettuale che collega l’esperienza cosentina ad altre opere del maestro spagnolo.
Ponte sul fiume Crati a Cosenza
Alessandro Campolongo
2018-01-01
Abstract
Situato in prossimità della confluenza dei due fiumi che attraversano Cosenza, luogo simbolico per eccellenza, tra lo sky-line della città vecchia e la città del Novecento, il nuovo ponte sul fiume Crati, inaugurato lo scorso gennaio, si pone nel disegno del riassetto del territorio urbano, anzitutto quale termine di connessione della “città consolidata” con il più ampio contesto dell’area urbana, nel processo di metropolizzazione in atto. Progettato da Santiago Calatrava per incarico della Municipalità cosentina, il ponte è una struttura strallata, mista in acciaio e cemento armato, a campata unica, e connotato da un unico pilone che, raggiungendo la quota di 104 metri (primato europeo), regge un sistema di stralli “disposti secondo una geometria mista tra arpa e ventaglio”. Un segno architettonico importante che, collocandosi a pieno titolo in un luogo speciale dell’impianto urbano, ne arricchisce i caratteri distintivi. Un oggetto che trova la sua forza nell’esaltazione della sintesi progettuale tra ideazione della forma e configurazione strutturale della costruzione, tra progettazione tecnologica dell’architettura e ingegneria dei trasporti; espressione di un approccio progettuale che collega l’esperienza cosentina ad altre opere del maestro spagnolo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.