L’obiettivo di questo lavoro è verificare la trascrizione ortografica di alcuni suoni specifici dei dialetti della Calabria in varie tipologie testuali scritte in vernacolo da autori non specialisti. A tal proposito verificheremo l’aderenza tra la resa grafica e la produzione dei suoni retroflessi provenienti da -LL- latina, STR e TR al fine di constatare l’esistenza o meno di un’ortografia univoca. Il punto di partenza è rappresentato dalle ricerche di Trumper, Romito e Mendicino (2000) e di Padula (2001) poiché gli autori hanno cercato di individuare un modello di corrispondenza tra fonemi o foni e grafemi per i dialetti calabresi. Come si evincerà dalle analisi, i poeti calabresi considerati nella ricerca utilizzano trascrizioni differenti per i nessi provenienti da -LL- latina, mentre per quanto riguarda STR e TR essi non registrano ortograficamente il processo di retroflessione che li interessa. Nonostante l’assenza di uno standard di trascrizione per i suoni considerati nella ricerca, la presenza di letteratura dialettale conferma la vitalità dei dialetti calabresi. Questo dato fornisce una chiara indicazione alle istituzioni scolastiche, cioè quella di porre l’attenzione non solo verso le lingue degli immigrati ma di considerare gli effetti dei dialetti sullo scritto e sul parlato degli alunni delle scuole italiane.
Il complesso rapporto tra parlato e scritto nei dialetti calabresi
Romito Luciano
;Tarasi Andrea
;Graziano Elvira
2019-01-01
Abstract
L’obiettivo di questo lavoro è verificare la trascrizione ortografica di alcuni suoni specifici dei dialetti della Calabria in varie tipologie testuali scritte in vernacolo da autori non specialisti. A tal proposito verificheremo l’aderenza tra la resa grafica e la produzione dei suoni retroflessi provenienti da -LL- latina, STR e TR al fine di constatare l’esistenza o meno di un’ortografia univoca. Il punto di partenza è rappresentato dalle ricerche di Trumper, Romito e Mendicino (2000) e di Padula (2001) poiché gli autori hanno cercato di individuare un modello di corrispondenza tra fonemi o foni e grafemi per i dialetti calabresi. Come si evincerà dalle analisi, i poeti calabresi considerati nella ricerca utilizzano trascrizioni differenti per i nessi provenienti da -LL- latina, mentre per quanto riguarda STR e TR essi non registrano ortograficamente il processo di retroflessione che li interessa. Nonostante l’assenza di uno standard di trascrizione per i suoni considerati nella ricerca, la presenza di letteratura dialettale conferma la vitalità dei dialetti calabresi. Questo dato fornisce una chiara indicazione alle istituzioni scolastiche, cioè quella di porre l’attenzione non solo verso le lingue degli immigrati ma di considerare gli effetti dei dialetti sullo scritto e sul parlato degli alunni delle scuole italiane.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.