Teofrasto, nel suo De odoribus, trattando della composizione dei profumi antichi, non menziona tra i loro ingredienti gli agrumi. Tale assenza continua anche in fonti di epoca successiva – nella fattispecie Plinio il Vecchio e Dioscoride – che, trattando il tema dei profumi, usano gli scritti del filosofo peripatetico unitamente alle informazioni provenienti da altre fonti. Eppure Teofrasto, Plinio e Dioscoride conoscevano bene gli agrumi e ne evidenziavano e apprezzavano la fragranza sfruttata soprattutto in preparazioni a uso medico. Il mancato utilizzo va legato forse al loro aroma aspro seppur gradevole. Esso appariva in contrasto con l’«idea di profumo» che fin dall’epoca arcaica i Greci avevano elaborato, e che faceva della dolcezza la caratteristica principale di una fragranza.
GIUSEPPE SQUILLACE, Un’«estetica» dei profumi? Teofrasto e l’assenza di componenti agrumate nei profumi antichi
G. Squillace
2019-01-01
Abstract
Teofrasto, nel suo De odoribus, trattando della composizione dei profumi antichi, non menziona tra i loro ingredienti gli agrumi. Tale assenza continua anche in fonti di epoca successiva – nella fattispecie Plinio il Vecchio e Dioscoride – che, trattando il tema dei profumi, usano gli scritti del filosofo peripatetico unitamente alle informazioni provenienti da altre fonti. Eppure Teofrasto, Plinio e Dioscoride conoscevano bene gli agrumi e ne evidenziavano e apprezzavano la fragranza sfruttata soprattutto in preparazioni a uso medico. Il mancato utilizzo va legato forse al loro aroma aspro seppur gradevole. Esso appariva in contrasto con l’«idea di profumo» che fin dall’epoca arcaica i Greci avevano elaborato, e che faceva della dolcezza la caratteristica principale di una fragranza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.