Alle numerose critiche formulate alla teoria del diritto penale del nemico, Gunther Jakobs ha più volte risposto ribadendo che la sua non voleva essere una teoria ma una semplice lettura dell'esistente. Partendo da questo presupposto, il lavoro analizza un istituto del diritto penale brasiliano, i crimes hediondos. Si tratta di reati considerati di eccezionale gravità (tra cui sono ricompresi il sequestro di persona a scopo di estorsione, il traffico di stupefacenti ma anche la rapina), a cui è riservato un trattamento particolarmente severo. Non si tratta tanto di misura delle pene edittali ma del fatto che i reati qualificati come hediondos non sono suscettibili di amnistia, grazia ed indulto; non può essere fissata cauzione, non ci può essere libertà provvisoria ed il regime di espiazione della pena è ben più severo rispetto a quello riservato per gli altri reati. I crimes hediondos sono l'espressione di un diritto penale simbolico che sospende le garanzie e che si avvicina pericolosamente al diritto penale del nemico. Dovremmo, quindi, forse dar ragione a Jakobs quando dice che il diritto penale del nemico è una semplice chiave di lettura della realtà? Il descrittivismo dietro cui Jakobs si trincera non può e non deve essere ineludibile. I principi di ordinamento non possono restare impotenti difronte ad una realtà che deve essere cambiata. Occorre chiudere le porte al diritto penale del nemico, espungendo dall'ordinamento ogni istituto che non rispetti le garanzie che necessariamente devono presiedere l'ambito penale.
L'ombra di Jakobs nei crimes hediondos
amisano
2019-01-01
Abstract
Alle numerose critiche formulate alla teoria del diritto penale del nemico, Gunther Jakobs ha più volte risposto ribadendo che la sua non voleva essere una teoria ma una semplice lettura dell'esistente. Partendo da questo presupposto, il lavoro analizza un istituto del diritto penale brasiliano, i crimes hediondos. Si tratta di reati considerati di eccezionale gravità (tra cui sono ricompresi il sequestro di persona a scopo di estorsione, il traffico di stupefacenti ma anche la rapina), a cui è riservato un trattamento particolarmente severo. Non si tratta tanto di misura delle pene edittali ma del fatto che i reati qualificati come hediondos non sono suscettibili di amnistia, grazia ed indulto; non può essere fissata cauzione, non ci può essere libertà provvisoria ed il regime di espiazione della pena è ben più severo rispetto a quello riservato per gli altri reati. I crimes hediondos sono l'espressione di un diritto penale simbolico che sospende le garanzie e che si avvicina pericolosamente al diritto penale del nemico. Dovremmo, quindi, forse dar ragione a Jakobs quando dice che il diritto penale del nemico è una semplice chiave di lettura della realtà? Il descrittivismo dietro cui Jakobs si trincera non può e non deve essere ineludibile. I principi di ordinamento non possono restare impotenti difronte ad una realtà che deve essere cambiata. Occorre chiudere le porte al diritto penale del nemico, espungendo dall'ordinamento ogni istituto che non rispetti le garanzie che necessariamente devono presiedere l'ambito penale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.