Although Giorgio Vasari does not fail to underline Jacopino del Conte’s superior aptitude for drawing in the Lives of the Artists of 1568, the graphic oeuvre of this Florentine painter remains practically unknown. Only a handful of sheets have been attributed to him, and those included by specialists among his secure works are even fewer in number. With the publication of a very fine preparatory study, possibly by Jacopino, for a Sacra conversazione, the present article seeks to revisit the scholarly debate regarding the artist as draughtsman and take stock of his scant oeuvre.

Benché Giorgio Vasari, nelle Vite del 1568, non manchi di sottolineare la buona attitudine di Jacopino del Conte per il disegno, la produzione grafica dell’artista fiorentino è oggi praticamente sconosciuta. Solo una manciata sono stati i fogli riferitigli dagli studi, ancora meno quelli inclusi dagli specialisti nel suo catalogo delle ‘opere certe’. Nel prendere in esame la possibilità di riferire al pittore uno studio, assai fine, per una sacra conversazione, l’obiettivo di questo studio è riaprire il dibattito critico intorno a Jacopino del Conte disegnatore e fare il punto sul suo esiguo corpus.

Sul corpus grafico di Jacopino del Conte. Proposte, revisioni, problemi

Antonio Geremicca
2019-01-01

Abstract

Although Giorgio Vasari does not fail to underline Jacopino del Conte’s superior aptitude for drawing in the Lives of the Artists of 1568, the graphic oeuvre of this Florentine painter remains practically unknown. Only a handful of sheets have been attributed to him, and those included by specialists among his secure works are even fewer in number. With the publication of a very fine preparatory study, possibly by Jacopino, for a Sacra conversazione, the present article seeks to revisit the scholarly debate regarding the artist as draughtsman and take stock of his scant oeuvre.
2019
Benché Giorgio Vasari, nelle Vite del 1568, non manchi di sottolineare la buona attitudine di Jacopino del Conte per il disegno, la produzione grafica dell’artista fiorentino è oggi praticamente sconosciuta. Solo una manciata sono stati i fogli riferitigli dagli studi, ancora meno quelli inclusi dagli specialisti nel suo catalogo delle ‘opere certe’. Nel prendere in esame la possibilità di riferire al pittore uno studio, assai fine, per una sacra conversazione, l’obiettivo di questo studio è riaprire il dibattito critico intorno a Jacopino del Conte disegnatore e fare il punto sul suo esiguo corpus.
Bien que dans ses Vies des meilleurs peintres sculpteurs et architectes de 1568, Giorgio Vasari ne manque pas de souligner les aptitudes du Florentin Jacopino del Conte pour le dessin, la production graphique de cet artiste est restée pratiquement inconnue jusqu’à nos jours. Seules quelques feuilles lui ont été attribuées, un ensemble qui se réduit comme peau de chagrin si l’on ne considère que ceux dont la paternité ne fait pas débat. À vrai dire, toute l’histoire critique de Jacopino, actif à Rome des années ‘30 aux années ‘90 du Cinquecento, présente des éléments hors du commun. S’il fut un peintre très apprécié dans la Rome pontificale et le portraitiste favori d’un bon nombre de papes, prélats et écrivains, sa fortune déclina à la fin du XVIe siècle. Ce furent les études pionnières de Federico Zeri qui l’arrachèrent, au siècle dernier, à l’oubli dans lequel il était tombé. Proposant de reconnaître en Jacopino del Conte l’auteur d’un dessin préparatoire inédit pour un tableau destiné à un monastère florentin, cette étude rouvre le débat critique autour de l’activité de dessinateur de l’artiste et fait, pour la première fois dans l’histoire des études qui lui ont été consacrées, le point sur sa production graphique.
Drawings, Jacopino del Conte, corpus, Mannerism
Disegni, Jacopino del Conte, corpus, Manierismo
Dessins, Jacopino del Conte, corpus, Maniérisme
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/341636
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