Partendo da un’analisi delle prime tre raccolte di Jolanda Insana (Sciarra amara, Fendenti fonici, Lessicorìo o lessicòrio) che insieme compongono la «trilogia della sciarra», il saggio indaga le modalità di partenza e gli sviluppi del dire poetico di Insana. E indica come lingua, forme e temi fuoriescano dalla tradizione lirica del Novecento, riproponendo, mescolando e rinnovando generi popolari o classici. In particolare si individua una modalità satirica che si declina a partire dallo sfoggio dell’insulto e della bestemmia in Sciarra amara (1977), dove la vita si arma contro la morte in un «contrasto» che si trasforma in invettiva. Con Lessicorìo ovvero lessicòrio si contrappongono poi lingua e dialetto e si rivendicano i diritti di una lingua impura, materica e corporea - se necessario impoetica - che faccia i conti con il nemico e con la verità, mentre Fendenti fonici mette in scena coerentemente il contrasto fra il poeta e la poesia, fra la parola che programmaticamente ferisca e contrattacchi, sfidando il dominio, e le sdolcinature inoperose della lingua dei rimari e del dizionario.
«Tra insulto e bestemmia», e ironia. La forma satirica nella «trilogia della sciarra» di Jolanda Insana
Giuseppe Lo Castro
2021-01-01
Abstract
Partendo da un’analisi delle prime tre raccolte di Jolanda Insana (Sciarra amara, Fendenti fonici, Lessicorìo o lessicòrio) che insieme compongono la «trilogia della sciarra», il saggio indaga le modalità di partenza e gli sviluppi del dire poetico di Insana. E indica come lingua, forme e temi fuoriescano dalla tradizione lirica del Novecento, riproponendo, mescolando e rinnovando generi popolari o classici. In particolare si individua una modalità satirica che si declina a partire dallo sfoggio dell’insulto e della bestemmia in Sciarra amara (1977), dove la vita si arma contro la morte in un «contrasto» che si trasforma in invettiva. Con Lessicorìo ovvero lessicòrio si contrappongono poi lingua e dialetto e si rivendicano i diritti di una lingua impura, materica e corporea - se necessario impoetica - che faccia i conti con il nemico e con la verità, mentre Fendenti fonici mette in scena coerentemente il contrasto fra il poeta e la poesia, fra la parola che programmaticamente ferisca e contrattacchi, sfidando il dominio, e le sdolcinature inoperose della lingua dei rimari e del dizionario.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


