Nel nostro ordinamento le Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) hanno trovato compiuta regolamentazione legislativa tanto sul versante tributario quanto, più di recente, su quello civilistico. Il saggio, preliminarmente, affronta - la questione afferente al rapporto che sussiste tra ASD di cui alla l. 289 del 2002 ed enti non commerciali regolamentati nel t.u.i.r., unitamente ad una analisi sui presupposti e le caratteristiche che concretamente tali sodalizi debbano avere onde godere del regime fiscale di favore. Vengono pertanto approfonditi la democraticità, la partecipazione, l’effettività del rapporto associativo, l’imputazione dei ricavi, nonché la legittimità della diffusa pratica di chiedere agli associati un corrispettivo aggiuntivo per i servizi offerti. Con particolare riferimento alla pronuncia annotata, questa si sofferma sull’individuazione del corretto criterio teleologico da impiegare in concreto per individuare le operazioni alle quali applicare il regime fiscale agevolato, giungendo alla conclusione di considerare commerciali tutte le attività diverse da quelle istituzionali e, conseguentemente, sottoponendo a tassazione ordinaria i contributi introitati dall’ente in funzione di queste ultime.
Il trattamento fiscale dei contributi versati dagli associati alle associazioni sportive dilettantistiche per il perseguimento di finalità non istituzionali
Giuseppe Percoco
2018-01-01
Abstract
Nel nostro ordinamento le Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) hanno trovato compiuta regolamentazione legislativa tanto sul versante tributario quanto, più di recente, su quello civilistico. Il saggio, preliminarmente, affronta - la questione afferente al rapporto che sussiste tra ASD di cui alla l. 289 del 2002 ed enti non commerciali regolamentati nel t.u.i.r., unitamente ad una analisi sui presupposti e le caratteristiche che concretamente tali sodalizi debbano avere onde godere del regime fiscale di favore. Vengono pertanto approfonditi la democraticità, la partecipazione, l’effettività del rapporto associativo, l’imputazione dei ricavi, nonché la legittimità della diffusa pratica di chiedere agli associati un corrispettivo aggiuntivo per i servizi offerti. Con particolare riferimento alla pronuncia annotata, questa si sofferma sull’individuazione del corretto criterio teleologico da impiegare in concreto per individuare le operazioni alle quali applicare il regime fiscale agevolato, giungendo alla conclusione di considerare commerciali tutte le attività diverse da quelle istituzionali e, conseguentemente, sottoponendo a tassazione ordinaria i contributi introitati dall’ente in funzione di queste ultime.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.