In un’ottica di preservazione del danno acuto e cronico del graft, negli ultimi anni sta emergendo una nuova filosofia terapeutica per i pazienti affetti da trapianto renale che contempli l’utilizzo combinato di tutti i farmaci immunosoppressivi disponibili in commercio e la minimizzazione/sospensione degli inibitori della calcineurina. Lo scopo di questa nuova visione (immunosoppressione sostenibile) è quello di contrastare lo sviluppo di comorbidità ed evitare un drammatico impatto negativo sulla sopravvivenza dei pazienti nefro-trapiantati. L’utilizzo degli inibitori di mTOR e di nuovi agenti biologici (come Belatacept e il nuovissimo Iscalimab) potrebbe aiutarci a raggiungere questo obiettivo e superare il classico approccio alle cure “organo-centrico” verso quello “paziente-centrico”.
Immunosoppressivi alternativi ai CNI: Schemi terapeutici e tossicità
Zaza G
2021-01-01
Abstract
In un’ottica di preservazione del danno acuto e cronico del graft, negli ultimi anni sta emergendo una nuova filosofia terapeutica per i pazienti affetti da trapianto renale che contempli l’utilizzo combinato di tutti i farmaci immunosoppressivi disponibili in commercio e la minimizzazione/sospensione degli inibitori della calcineurina. Lo scopo di questa nuova visione (immunosoppressione sostenibile) è quello di contrastare lo sviluppo di comorbidità ed evitare un drammatico impatto negativo sulla sopravvivenza dei pazienti nefro-trapiantati. L’utilizzo degli inibitori di mTOR e di nuovi agenti biologici (come Belatacept e il nuovissimo Iscalimab) potrebbe aiutarci a raggiungere questo obiettivo e superare il classico approccio alle cure “organo-centrico” verso quello “paziente-centrico”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.