Ancora una volta, la Corte costituzionale italiana è stata chiamata a pronunciarsi sulla costituzionalità della previsione legislativa concernente i reati ostativi al rilascio o al rinnovo del permesso di soggiorno per gli stranieri. Con la sent. n. 88 del 2023, la Corte costituzionale ha, per la prima volta, dichiarato l’incostituzionalità dell’art. 4, co. 3, TUI nella parte in cui prevede che il reato per il piccolo spaccio e il reato di commercio di prodotti falsi siano automaticamente ostativi al rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro. L’articolo ricostruisce la giurisprudenza costituzionale in materia, soffermandosi in particolare sulla progressiva attenzione che il Giudice costituzionale ha riservato all’art. 8 CEDU, per come interpretato dalla Corte di Strasburgo, in materia di tutela del fondamentale diritto dello straniero reo alla vita privata e familiare nonché al principio di ragionevolezza e al canone della proporzionalità. Con tale ultima sentenza, dunque, la Corte costituzionale ha eroso un ulteriore ambito di applicabilità del sistema degli automatismi espulsivi per lo straniero, lasciando aperte una serie di questioni circa la sostenibilità costituzionale degli automatismi espulsivi in sé e per sé considerati.
Riflessioni sul reddito di cittadinanza e gli stranieri alla luce della sent. n. 19 del 2022 della Corte costituzionale
Donatella Loprieno
2022-01-01
Abstract
Ancora una volta, la Corte costituzionale italiana è stata chiamata a pronunciarsi sulla costituzionalità della previsione legislativa concernente i reati ostativi al rilascio o al rinnovo del permesso di soggiorno per gli stranieri. Con la sent. n. 88 del 2023, la Corte costituzionale ha, per la prima volta, dichiarato l’incostituzionalità dell’art. 4, co. 3, TUI nella parte in cui prevede che il reato per il piccolo spaccio e il reato di commercio di prodotti falsi siano automaticamente ostativi al rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro. L’articolo ricostruisce la giurisprudenza costituzionale in materia, soffermandosi in particolare sulla progressiva attenzione che il Giudice costituzionale ha riservato all’art. 8 CEDU, per come interpretato dalla Corte di Strasburgo, in materia di tutela del fondamentale diritto dello straniero reo alla vita privata e familiare nonché al principio di ragionevolezza e al canone della proporzionalità. Con tale ultima sentenza, dunque, la Corte costituzionale ha eroso un ulteriore ambito di applicabilità del sistema degli automatismi espulsivi per lo straniero, lasciando aperte una serie di questioni circa la sostenibilità costituzionale degli automatismi espulsivi in sé e per sé considerati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.