Gabriele d’Annunzio entra con clamore nella modernità delle masse e del broadcasting, facendo della sua vita arte al tempo della riproducibilità tecnica dell’arte. Il suo corpo, la sua vita e la sua scrittura diventano il messaggio di un incipiente rombo di una epoca lunga in cui la macchina, da estensione del corpo, ne diviene involucro capace di contenerne la mollezza fino a farla soccombere nella durezza razionale dell’acciaio. D’Annunzio è cantore e nunzio di questo nuovo come giornalista, come poeta, come romanziere, come dandy, come uomo.

La vita come un'opera d'arte

ercole giap parini
2024-01-01

Abstract

Gabriele d’Annunzio entra con clamore nella modernità delle masse e del broadcasting, facendo della sua vita arte al tempo della riproducibilità tecnica dell’arte. Il suo corpo, la sua vita e la sua scrittura diventano il messaggio di un incipiente rombo di una epoca lunga in cui la macchina, da estensione del corpo, ne diviene involucro capace di contenerne la mollezza fino a farla soccombere nella durezza razionale dell’acciaio. D’Annunzio è cantore e nunzio di questo nuovo come giornalista, come poeta, come romanziere, come dandy, come uomo.
2024
letteratura, scienze sociali, d'Annunzio, macchina.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/378824
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