Ragionevolezza, proporzionalità e sostenibilità in una lettura della sentenza n. 212 del 2019 della Corte costituzionale

Il lavoro prende spunto da un caso sottoposto al vaglio della Corte Costituzionale per svolgere delle riflessioni sui temi della ragionevolezza, della uguaglianza, della proporzionalità, ma pure della sostenibilità, quali criteri che il giurista deve tenere presente nella sua attività di interpretazione a fini applicativi. È sempre necessario che l’interprete effettui un controllo diretto all’accertamento di compatibilità della norma nell’ambito del sistema italoeuropeo delle fonti e dei valori, complessivamente ed unitariamente inteso, ed in particolare al principio di legalità costituzionale quale parametro imprescindibile di riferimento. L’Autore si sofferma, in particolare, sul giudizio di sostenibilità sociale quale criterio valutativo che consente all’interprete di compiere una ulteriore verifica su una disposizione per accertarne la conformità o meno alla legalità costituzionale, anche nella prospettiva della costruzione di un diritto civile socialmente sostenibile. Infine, alcune riflessioni riguardano il problema del metodo giuridico e quello della formazione del giurista