A dar credito alle firme delle lettere anonime dirette contro coloro che gestivano i comuni della provincia di Cosenza, gli autori erano cittadini amanti della giustizia, della patria, del duce, del re, del fascismo, della religione, della moralità e dell’ordine. Essi insorgevano e chiedevano aiuto allo Stato per punire i soprusi e gli imbrogli perpetrati da persone immorali, malvagie, egoiste, avidi danaro e di potere. Uomini, quindi, spinti ad agire non per settari interessi personalistici o di classe, ma per desiderio di maggiore giustizia verso tutta la collettività . L’esame di queste lettere ci consente però di ritenere poco credibili queste dichiarazioni e di pensare invece che il ricorso alle denunce anonime era un aspetto della battaglia tra le fazioni e le famiglie dei vari centri che si contendevano l’accaparramento della carica di podestà e quindi il controllo dei comuni. Le autorità dello Stato e i dirigenti fascisti, per parte loro, pur dichiarandosi sempre acerrimi nemici degli anonimi per un problema di etica, anzi qualificandoli come mestatori dell’ordine pubblico, riconobbero alle loro lettere una grande importanza e in pratica ne incoraggiavano la diffusione.
Lettere anonime e lotte tra fazioni nel cosentino / Sole, Giovanni. - In: RIVISTA DI STORIA CONTEMPORANEA. - ISSN 0391-4240. - 1:4(1986), pp. 584-606.
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Titolo: | Lettere anonime e lotte tra fazioni nel cosentino |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 1986 |
Rivista: | |
Citazione: | Lettere anonime e lotte tra fazioni nel cosentino / Sole, Giovanni. - In: RIVISTA DI STORIA CONTEMPORANEA. - ISSN 0391-4240. - 1:4(1986), pp. 584-606. |
Handle: | http://hdl.handle.net/20.500.11770/158662 |
Appare nelle tipologie: | 1.1 Articolo in rivista |