Introduzione: Gli assistiti critici affetti da grave instabilità clinica, oltre all’indispensabile ricorso a cure immediate necessitano di esse re incanalali in percorsi tempo-dipendenti rispetto ad altri quadri patologici. Obiettivo dello studio è quello di analizzare la conoscenza e l’esperienza maturata dagli infermieri di Area Critica umbri, relativamente alle procedure attivate per l’emergenza Covid-19 e alle norme di sicurezza negli ambienti di lavoro nell’ambito dell’assistenza di pazienti in condizioni critiche in periodo pandemico. Materiali e metodi: È stato condotto uno studio trasversale multicentrico per misurare le conoscenze e le competenze attese tramite questionario ad hoc suddiviso in due parti: la prima dedicata alle caratteristiche socio-demografiche e lavorative del campione e la seconda basata su 11 items sulla conoscenza e sulla gestione dei percorsi clinici dedicati a pazienti critici e le problematiche Covid-19 correlate. Risultati: 133 infermieri su 330 infermieri dei Servizi di area critica dell’AUSL Umbria 1 hanno partecipato all’indagine (response rate 40%). Il 64% dei rispondenti hanno dichiarato la presenza di Protocolli di sicurezza per la gestione del paziente critico. Più della metà del campione considera positivamente la qualità dei PTDA esistenti (55%), giudicando “facilmente applicabili” i PTDA generali nel 29,3% dei casi, ed i PDTA per i pazienti critici con Covid-19 nel 26,3% delle riposte date. Discussione e conclusioni: I PTDA applicati ai pazienti critici rispetto ai PDTA per i pazienti critici con Covid-19 risultano speculari sia in termini di facilità applicativa quanto di converso, per la mancata applicabilità degli stessi, sia in condizioni di normalità che in caso di positività al Coronavirus.
Gestione del percorso per pazienti critici e raccomandazioni per il management assistenziale in caso di infezione da Sars-Cov 2: indagine sulle conoscenze e sulle competenze degli infermieri di Area Critica umbri.
Ramacciati Nicola
2022-01-01
Abstract
Introduzione: Gli assistiti critici affetti da grave instabilità clinica, oltre all’indispensabile ricorso a cure immediate necessitano di esse re incanalali in percorsi tempo-dipendenti rispetto ad altri quadri patologici. Obiettivo dello studio è quello di analizzare la conoscenza e l’esperienza maturata dagli infermieri di Area Critica umbri, relativamente alle procedure attivate per l’emergenza Covid-19 e alle norme di sicurezza negli ambienti di lavoro nell’ambito dell’assistenza di pazienti in condizioni critiche in periodo pandemico. Materiali e metodi: È stato condotto uno studio trasversale multicentrico per misurare le conoscenze e le competenze attese tramite questionario ad hoc suddiviso in due parti: la prima dedicata alle caratteristiche socio-demografiche e lavorative del campione e la seconda basata su 11 items sulla conoscenza e sulla gestione dei percorsi clinici dedicati a pazienti critici e le problematiche Covid-19 correlate. Risultati: 133 infermieri su 330 infermieri dei Servizi di area critica dell’AUSL Umbria 1 hanno partecipato all’indagine (response rate 40%). Il 64% dei rispondenti hanno dichiarato la presenza di Protocolli di sicurezza per la gestione del paziente critico. Più della metà del campione considera positivamente la qualità dei PTDA esistenti (55%), giudicando “facilmente applicabili” i PTDA generali nel 29,3% dei casi, ed i PDTA per i pazienti critici con Covid-19 nel 26,3% delle riposte date. Discussione e conclusioni: I PTDA applicati ai pazienti critici rispetto ai PDTA per i pazienti critici con Covid-19 risultano speculari sia in termini di facilità applicativa quanto di converso, per la mancata applicabilità degli stessi, sia in condizioni di normalità che in caso di positività al Coronavirus.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.