Introduzione: numerose sono le Linee Guida che raccomandano l’uso della capnografia in particolari situazioni come l’arresto cardiaco (ACR), la gestione avanzata delle vie aeree, il monitoraggio della ventilazione e della perfusione. Nonostante il monitoraggio dell’ETCO2 sia semplice da realizzare in letteratura esistono numerosi studi che provano un utilizzo ancora non ampiamente diffuso nei contesti dell’area critica: servizi emergenza territoriale, Dipartimenti di Emergenza, Terapie Intensive. Materiali e metodi: lo studio ha lo scopo di verificare se Infermieri e Medici di 118 Firenze Soccorso utilizzano o meno il capnometro in situazioni in cui le vie aeree vengono gestite impiegando sistemi avanzati e quale è la loro percezione sull’utilizzo di questa metodica di monitoraggio tramite apposita survey. La validità apparente dello strumento è stata indagata tramite somministrazione ad un campione di 20 tra medici, infermieri e laici per verificarne chiarezza, neutralità, completezza con una scala da 1 a 10 con risultati mediani sempre superiori a 8. Risultati: alla survey hanno partecipato 70 tra medici e infermieri (tasso di risposta del 53,8%). Il campione è risultato composto in maggioranza da maschi con un’età media di 46 anni ed un’anzianità di servizio di 9 anni. Il 93,4% dei rispondenti afferma di essere stato formato all’utilizzo del capnografo. Non differenze statisticamente significative tra medici e infermieri sul fatto che il capnografo sia più utile per la conferma del posizionamento del tubo endotracheale ed il monitoraggio in corso di ACR(P>0,05). Nella maggioranza dei casi i rispondenti ritengono che la capnometria venga poco utilizzata, solo il 60% riferisce di essere in grado di utilizzarla con gli infermieri che si sentono meno sicuri dei medici(P=0,04). Su 797 casi di gestione avanzata delle vie aeree del secondo semestre 2016 si registra la mancata documentazione del tipo ventilazione e del valore ETCO2 nel 59,6% con un più elevato tasso di registrazioni per il tubo endotracheale rispetto ai dispositivi sovraglottici (28,6% vs 15,9%). Conclusioni: nonostante i limiti legati al campionamento di convenienza e alla natura retrospettiva dello studio è possibile affermare che, coerentemente con altri studi analoghi, gli operatori del setting in studio concordano sul fatto che la EtCO2 sia utile, semplice e affidabile ma pochi la documentano e probabilmente ancora pochi la usano. Tra le prospettive di miglioramento la creazione di percorsi formativi innovativi e l’adozione di tecnologie per migliorare la raccolta dati durante le missioni.
L’impiego dell’ETCO2 nel soccorso extraospedaliero 118 Firenze
Ramacciati Nicola;
2017-01-01
Abstract
Introduzione: numerose sono le Linee Guida che raccomandano l’uso della capnografia in particolari situazioni come l’arresto cardiaco (ACR), la gestione avanzata delle vie aeree, il monitoraggio della ventilazione e della perfusione. Nonostante il monitoraggio dell’ETCO2 sia semplice da realizzare in letteratura esistono numerosi studi che provano un utilizzo ancora non ampiamente diffuso nei contesti dell’area critica: servizi emergenza territoriale, Dipartimenti di Emergenza, Terapie Intensive. Materiali e metodi: lo studio ha lo scopo di verificare se Infermieri e Medici di 118 Firenze Soccorso utilizzano o meno il capnometro in situazioni in cui le vie aeree vengono gestite impiegando sistemi avanzati e quale è la loro percezione sull’utilizzo di questa metodica di monitoraggio tramite apposita survey. La validità apparente dello strumento è stata indagata tramite somministrazione ad un campione di 20 tra medici, infermieri e laici per verificarne chiarezza, neutralità, completezza con una scala da 1 a 10 con risultati mediani sempre superiori a 8. Risultati: alla survey hanno partecipato 70 tra medici e infermieri (tasso di risposta del 53,8%). Il campione è risultato composto in maggioranza da maschi con un’età media di 46 anni ed un’anzianità di servizio di 9 anni. Il 93,4% dei rispondenti afferma di essere stato formato all’utilizzo del capnografo. Non differenze statisticamente significative tra medici e infermieri sul fatto che il capnografo sia più utile per la conferma del posizionamento del tubo endotracheale ed il monitoraggio in corso di ACR(P>0,05). Nella maggioranza dei casi i rispondenti ritengono che la capnometria venga poco utilizzata, solo il 60% riferisce di essere in grado di utilizzarla con gli infermieri che si sentono meno sicuri dei medici(P=0,04). Su 797 casi di gestione avanzata delle vie aeree del secondo semestre 2016 si registra la mancata documentazione del tipo ventilazione e del valore ETCO2 nel 59,6% con un più elevato tasso di registrazioni per il tubo endotracheale rispetto ai dispositivi sovraglottici (28,6% vs 15,9%). Conclusioni: nonostante i limiti legati al campionamento di convenienza e alla natura retrospettiva dello studio è possibile affermare che, coerentemente con altri studi analoghi, gli operatori del setting in studio concordano sul fatto che la EtCO2 sia utile, semplice e affidabile ma pochi la documentano e probabilmente ancora pochi la usano. Tra le prospettive di miglioramento la creazione di percorsi formativi innovativi e l’adozione di tecnologie per migliorare la raccolta dati durante le missioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.