Background. Negli ultimi anni, all’interno dei sistemi sanitari, è cresciuta sempre più l’attenzione dedicata al processo di handover, letteralmente “consegna” inteso come passaggio di responsabilità e condivisione delle informazioni riguardo ai pazienti. Numerosi studi sono stati fatti su come avviene, sulle conseguenze di uno scarso handover e su come può esser reso più efficace. Manca però un gold standard e mancano corsi di formazione che preparino i professionisti a svolgere al meglio questa pratica. Nell’ampio materiale che si ritrova sull’handover però scarseggiano gli studi nell’ambito dell’area critica e in Italia sono ancora poche le ricerche sullo scenario del triage. Materiali e metodi. L’obiettivo è quello di misurare la qualità del processo di handover così come viene vissuta dagli attori principali e confrontare le percezioni con le osservazioni sul campo riguardo a qualità e contenuto (esaminando eventuali omissioni e punti critici) della comunicazione tra infermieri che portano il paziente con l’ambulanza e infermieri del DEA che li ricevono. Si è utilizzata la Handover Evaluation Scale (HES, O’Connell, 2008). Il processo di Handover tra equipaggi sanitari del 118 e DEA dell’AOU Careggi di Firenze è stato osservato con l’ausilio di una checklist SBAR (Situation, Background, Assessment, Request). I questionari e le osservazioni sono state effettuate nel periodo ottobre 2015 – febbraio 2016. Risultati. Al questionario hanno risposto 65 infermieri. La percentuale di adesione al questionario si aggira intorno al 56%. Lo strumento ha mostrato una buona validità di costrutto confermando una alfa di Cronbach sempre a struttura fattoriale a 3 dimensioni con valori del >0,80. Pochi rispondenti hanno ricevuto formazione in materia di handover. Per la percezione sembra che l’handover sia importante ed efficace ma che richieda troppo tempo. Bassi gli scores registrati nella dimensione integrazione e supporto che evidenziano stress e clima di lavoro scadente. Sono stati osservati 80 processi di handover: in media ha una durata di 4 minuti e in relazione alla checklist SBAR, le informazioni (voci) comunicate sono 6/7 al massimo per ogni handover. Si nota che il processo non è standardizzato, infatti vi è un’elevata variabilità nell’ordine di comunicazione delle informazioni. Conclusioni. Necessario effettuare formazione, lavorare sul clima di lavoro e sull’integrazione tra le due Unità Operative. Dallo studio viene formulata una proposta di elementi standard che potrebbero essere una base di riferimento per la creazione di uno strumento condiviso.

IL processo di Handover tra sistema 118 e Dipartimenti Emergenza Urgenza: uno studio osservazionale prospettico.

Ramacciati Nicola;
2016-01-01

Abstract

Background. Negli ultimi anni, all’interno dei sistemi sanitari, è cresciuta sempre più l’attenzione dedicata al processo di handover, letteralmente “consegna” inteso come passaggio di responsabilità e condivisione delle informazioni riguardo ai pazienti. Numerosi studi sono stati fatti su come avviene, sulle conseguenze di uno scarso handover e su come può esser reso più efficace. Manca però un gold standard e mancano corsi di formazione che preparino i professionisti a svolgere al meglio questa pratica. Nell’ampio materiale che si ritrova sull’handover però scarseggiano gli studi nell’ambito dell’area critica e in Italia sono ancora poche le ricerche sullo scenario del triage. Materiali e metodi. L’obiettivo è quello di misurare la qualità del processo di handover così come viene vissuta dagli attori principali e confrontare le percezioni con le osservazioni sul campo riguardo a qualità e contenuto (esaminando eventuali omissioni e punti critici) della comunicazione tra infermieri che portano il paziente con l’ambulanza e infermieri del DEA che li ricevono. Si è utilizzata la Handover Evaluation Scale (HES, O’Connell, 2008). Il processo di Handover tra equipaggi sanitari del 118 e DEA dell’AOU Careggi di Firenze è stato osservato con l’ausilio di una checklist SBAR (Situation, Background, Assessment, Request). I questionari e le osservazioni sono state effettuate nel periodo ottobre 2015 – febbraio 2016. Risultati. Al questionario hanno risposto 65 infermieri. La percentuale di adesione al questionario si aggira intorno al 56%. Lo strumento ha mostrato una buona validità di costrutto confermando una alfa di Cronbach sempre a struttura fattoriale a 3 dimensioni con valori del >0,80. Pochi rispondenti hanno ricevuto formazione in materia di handover. Per la percezione sembra che l’handover sia importante ed efficace ma che richieda troppo tempo. Bassi gli scores registrati nella dimensione integrazione e supporto che evidenziano stress e clima di lavoro scadente. Sono stati osservati 80 processi di handover: in media ha una durata di 4 minuti e in relazione alla checklist SBAR, le informazioni (voci) comunicate sono 6/7 al massimo per ogni handover. Si nota che il processo non è standardizzato, infatti vi è un’elevata variabilità nell’ordine di comunicazione delle informazioni. Conclusioni. Necessario effettuare formazione, lavorare sul clima di lavoro e sull’integrazione tra le due Unità Operative. Dallo studio viene formulata una proposta di elementi standard che potrebbero essere una base di riferimento per la creazione di uno strumento condiviso.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/343356
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