Premessa. Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte in Italia e uno tra i principali problemi di sanità pubblica per mortalità, morbosità ed impatto sui ricoveri ospedalieri. Tra queste l’infarto miocardico acuto (IMA) che si manifesta oltre che con una sintomatologia ischemica, anche con alterazioni elettrocardiografiche e con alterazioni del profilo ematobiochimico (markers marcatori biochimici di necrosi miocardica) è la più rilevante sia per gravità che frequenza. Scopo. Poiché per le persone colpite da attacco cardiaco i vantaggi più significativi in termini di sopravvivenza e di riduzione del danno miocardico si ottengono quando il trattamento riperfusivo viene praticato nel più breve tempo possibile le Aziende sanitarie territoriali e ospedaliere dell’Umbria, in sinergia con la Centrale Operativa Unica regionale 118, hanno adottato uno specifico e vincolante protocollo operativo. Materiale e metodi. Il Protocollo operativo per la gestione dei pazienti con Infarto Miocardio Acuto con sopraslivellamento del tratto ST (STEMI) elaborato ed approvato dalla Regione Umbria (Delibera Giunta regionale n. 978 del 9/9/2013) consente di: Diagnosticare STEMI nel più breve tempo possibile; Ottenere il numero più elevato possibile di pazienti riperfusi; Rendere disponibili trattamenti adeguati per tutti i pazienti con STEMI; Ottimizzare i percorsi diagnostico terapeutici dei pazienti con IMA attraverso diagnosi precoce ed utilizzo tra smissione ECG; Garantire percorsi diagnostico terapeutici tempestivi preordinati e condivisi. Risultati. Il Servizio Programmazione socio-sanitaria dell’assistenza di base ed ospedaliera della Regione dell’Umbria sta monitorando l’applicazione del protocollo. Conclusioni. La creazione di un sistema in rete per l’emergenza tra territorio e ospedali a diversa complessità assistenziale (network), connessi da un adeguato sistema di trasporto in un’ottica Hub-Spoke, può assicurare una risposta rapida ed efficace (per garantire la riperfusione ottimale) a tutte le persone con infarto miocardico acuto STEMI. Strategie diagnostico-terapeutiche condivise e modulate su profili di rischio del paziente e sulle risorse strutturali e logistiche disponibili sono alla base di una gestione ottimale della persona con infarto miocardico acuto.

L’assistenza di emergenza alla persona con Infarto Miocardico Acuto: il protocollo operativo dell’Umbria

Ramacciati Nicola
2014-01-01

Abstract

Premessa. Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte in Italia e uno tra i principali problemi di sanità pubblica per mortalità, morbosità ed impatto sui ricoveri ospedalieri. Tra queste l’infarto miocardico acuto (IMA) che si manifesta oltre che con una sintomatologia ischemica, anche con alterazioni elettrocardiografiche e con alterazioni del profilo ematobiochimico (markers marcatori biochimici di necrosi miocardica) è la più rilevante sia per gravità che frequenza. Scopo. Poiché per le persone colpite da attacco cardiaco i vantaggi più significativi in termini di sopravvivenza e di riduzione del danno miocardico si ottengono quando il trattamento riperfusivo viene praticato nel più breve tempo possibile le Aziende sanitarie territoriali e ospedaliere dell’Umbria, in sinergia con la Centrale Operativa Unica regionale 118, hanno adottato uno specifico e vincolante protocollo operativo. Materiale e metodi. Il Protocollo operativo per la gestione dei pazienti con Infarto Miocardio Acuto con sopraslivellamento del tratto ST (STEMI) elaborato ed approvato dalla Regione Umbria (Delibera Giunta regionale n. 978 del 9/9/2013) consente di: Diagnosticare STEMI nel più breve tempo possibile; Ottenere il numero più elevato possibile di pazienti riperfusi; Rendere disponibili trattamenti adeguati per tutti i pazienti con STEMI; Ottimizzare i percorsi diagnostico terapeutici dei pazienti con IMA attraverso diagnosi precoce ed utilizzo tra smissione ECG; Garantire percorsi diagnostico terapeutici tempestivi preordinati e condivisi. Risultati. Il Servizio Programmazione socio-sanitaria dell’assistenza di base ed ospedaliera della Regione dell’Umbria sta monitorando l’applicazione del protocollo. Conclusioni. La creazione di un sistema in rete per l’emergenza tra territorio e ospedali a diversa complessità assistenziale (network), connessi da un adeguato sistema di trasporto in un’ottica Hub-Spoke, può assicurare una risposta rapida ed efficace (per garantire la riperfusione ottimale) a tutte le persone con infarto miocardico acuto STEMI. Strategie diagnostico-terapeutiche condivise e modulate su profili di rischio del paziente e sulle risorse strutturali e logistiche disponibili sono alla base di una gestione ottimale della persona con infarto miocardico acuto.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11770/343665
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